Ventimiglia: Corte Ue vieta respingimenti, Francia se ne frega

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La Francia se ne sbatte della sentenza di una corte Ue e continua a respingere clandestini in Italia. L’unica che aspetta la Ue è quella sciroccata che abbiamo al governo noi.

Ancora respingimenti di clandestini anche oggi a Ventimiglia, al confine con la Francia. Secondo le stime ogni giorno si aggira tra i 180 e i 190 il numero di invasori che affolla il centro di accoglienza della cittadina ligure per scroccare cibo, di bagni, scarpe e abiti. Sono tutti africani.

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Per la maggioranza di loro Ventimiglia non è la tappa finale del viaggio migratorio: da Lampedusa, da dove in questi giorni proviene la maggioranza dei clandestini, arrivano al confine italiano diretti in altri paesi europei, non solo Francia, ma anche Inghilterra, Germania e Svezia. Tutti Paesi dove la paghetta è più alta che in Italia.

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Di giorno qualcuno lo si vede in giro per le vie della città, i più però cercano un posto lungo il fiume Roya, dove sono talvolta vengono assistiti da qualche associazione di accoglioni che fornisce loro anche il culo, come si è visto già a Lampedusa.

Intanto, proprio su sentieri e tra i boschi, nei pressi del comune di Sospel che dista una dozzina di chilometri da Mentone e lungo il ‘passo della morte’, la Francia ha schierato una cinquantina di militari dell’esercito francese dell’operazione ‘Sentinelle’ con l’obiettivo di vigilare sui passaggi e dissuadere i migranti dall’oltrepassare la frontiera. Accanto agli uomini, di tanto in tanto, sul territorio francese, un drone si alza per monitorare la situazione.

Almeno loro ci provano. Anche se per loro è tardi: la Francia è giù Africa ‘grazie’ ai ricongiungimenti familiari. Respingere un centinaio di clandestini al giorno è ormai inutile. Per loro.




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