Meloni vuole finire il lavoro e distruggere un altro pezzo di classe media. Certo, molti tassisti sono antipatici, ma il modello italiano è sicuramente migliore di quello americano: dove i tassisti sono i soliti immigrati a basso costo assunti da multinazionali. Meglio dieci tassisti benestanti che cento schiavi a basso costo che arricchiscono il solito ‘imprenditore’.
Mentre sta per iniziare il Consiglio dei ministri che dovrà dare semaforo verde ad un decreto di 34 articoli tra cui il nodo delle licenze per i taxi, le associazioni di categoria iniziano ad alzare la voce e a minacciare mobilitazioni. In particolare in una nota di Unica Cgil si legge che “Questo decreto così fatto non deve essere convertito in legge. Sciopero generale e mobilitazione sarà la nostra risposta. Le leggi vigenti già consentono ai sindaci di intervenire sugli organici nonché di migliorare ed efficientare i servizi”. Il decreto punta ad aumentare fino al 20% le licenze per i comuni capoluogo di Regione, le città metropolitane e i comuni sede di aeroporto internazionale attraverso un concorso internazionale che prevede obbligatoriamente l’uso di veicoli non inquinanti. I Comuni potranno rilasciare, in via sperimentale, a titolo gratuito o a titolo oneroso, licenze di taxi aggiuntive temporanee della durata non superiore a dodici mesi, prorogabili sino ad un periodo massimo di 24 mesi a favore di soggetti già titolari di licenze. “Un tassista in Italia può avere una licenza. Se passa il concetto che può averne due o più non va bene. Noi lo vediamo come un cavallo di Troia”, dichiara il responsabile nazionale dell’Ugl Taxi, Alessandro Genovese. “Questo decreto d’urgenza non serviva perché tutti gli strumenti per modulare l’offerta verso la domanda sono già in mano ai sindaci” ha proseguito, indicando alcune “criticità” tra cui “quella del cumulo delle licenze. Forse piace tanto ai politici che indicano il modello americano che sfrutta poveri lavoratori a beneficio delle multinazionali”, ha sottolineato. “Oggi viene imposto di fatto il cumulo delle licenze per i tassisti e ce lo pongono come un regalo. Non vogliamo regali. Per noi è un cavallo di Troia e siamo contrari“, dichiara per la Federtaxi Cisal il presidente provinciale di Roma, Carlo Di Alessandro.
Ricordiamo cosa è accaduto con la famigerata liberalizzazione di Bersani: migliaia di sgabuzzini trasformati in ‘minimarket’ di bengalesi.
“Certo, molti tassisti sono antipatici,”
E ci credo. Guidare tutto il giorno in una italica metropoli farebbe bestemmiare persino una suora mentre sta al volante.
Dimentichi i clienti che salgono a bordo dei taxi, più della metà sono ignorantissimi idioti analfabeti che pensano di essere nella propria auto e fanno e starnazzano come in quei cessi di buchi dove vivono, gente insolente cafona maleducata! I tassinari si devono sorbire sta clientela di merda tutto il giorno!
STUPIDA GENTE DI MERDA.
PORCHERIA.
Poi i tassinari non sono i vostri confessionali, non è che vi dovete sfogare con loro delle vostre stupidaggini. Continuate a guardare tiktok salami cerebrolesi, e non rompete i coglioni a chi guida, imbecilli!!!