Meloni porta avanti un piano criminale di sostituzione etnica. Prima toglie il reddito di cittadinanza agli italiani che possono lavorare – ed è giusto -, poi rende più facile agli immigrati ottenerlo e, infine, invita in Italia un numero senza limiti di immigrati a lavorare, mettendoli in concorrenza diretta anche con chi non ha più il sussidio.

Tutto per fare gli interessi di un manipolo di sfruttatori che finanziano il suo partito.

E alla fine la legge Bossi-Fini che da lustri regola gli ingressi degli immigrati in Italia e che, almeno, è servita a limitare i danni, verrà cambiata proprio da un governo eletto per fare il contrario.

Lo vuole il PNRR. Le cosiddette aziende che si sono aggiudicate gli appalti legati al recovery fund vogliono ricorrere a manodopera straniera, quindi a basso costo, per compensare quella italiana.

Dunque sarà possibile entrare in Italia anche senza un contratto in tasca, e verrà concesso il visto di ingresso per lavoro in Italia agli stranieri che sono stati dipendenti di aziende italiane operanti in Paesi extracomunitari per almeno 12 mesi nei precedenti 4 anni. Quindi, basterà che Mohammed abbia lavorato per la Santanché in Kenia perché possa avere un visto e poi chiedere i sussidi.

Capito? Il PNRR doveva servire a dare lavoro agli italiani: invece è il solito meccanismo per arricchire pochi palazzinari e importare immigrati.

Una svolta a U che va ad aggiungersi al decreto-flussi che prevede ben 500mila ingressi nel giro dei prossimi tre anni.