Figlia migranti voleva decapitare italiani: “Mi fa schifo vivere in mezzo a loro”, premiata con la cittadinanza

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C’è chi vive in mezzo a noi e vuole accelerare la sostituzione etnica.

A proposito di integrazione e sostituzione etnica, oggi è arrivata in appello la lieve condanna della figlia di immigrati arrivata in Italia con ‘ricongiungimento familiare’:

Vi rendete conto chi ospitiamo sul nostro territorio? Stiamo distruggendo il nostro futuro.

Gli immigrati e i loro figli sono la più grande minaccia al nostro futuro. E il Pd vuole renderli ‘italiani’ per rendere questo terribile futuro irreversibile.

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Milano, 4 anni di carcere in appello alla 21enne kosovara Bleona Tafallari per terrorismo internazionale. Le motivazioni della sentenza: faceva propaganda e teneva i contatti tra soggetti dell’organizzazione islamica:

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Figlia migranti voleva decapitare italiani: “Mi fa schifo vivere in mezzo a loro” – VIDEO

La “leonessa dei Balcani” era inserita “in un contesto di allarmante gravità” e il “marito”, che stava in Germania, aveva “contatti” con “soggetti legati con certezza all’autore di un attentato terroristico”, quello “avvenuto a Vienna il 2 novembre 2020 ad opera del giovane Fejzulai Kujtim” con 4 morti e 23 feriti. Si legge così nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Assise d’Appello milanese, il primo marzo scorso, ha condannato a 4 anni la 21enne Bleona Tafallari, nata in Kosovo, che era stata arrestata dalla Digos a Milano nel novembre del 2021. In appello In secondo grado i giudici (presidente Ivana Caputo) l’hanno ritenuta colpevole dell’imputazione originaria, associazione con finalità di terrorismo internazionale, mentre in primo grado, con rito abbreviato, l’accusa era stata riqualificata in istigazione a commettere reato.

I giudici d’appello hanno accolto, invece, la richiesta del sostituto pg Daniela Meliota, che aveva sostenuto in aula il ricorso del pm Leonardo Lesti sull’accusa di terrorismo internazionale. La Corte, si legge nelle motivazioni, “ritiene certa la partecipazione della Tafallari all’associazione terroristica dei ‘Leoni dei Balcani’, facente a sua volta parte dell’associazione terroristica ‘Stato Islamico’” ovvero l’Isis.

La ragazza avrebbe abbracciato il radicalismo di matrice jihadista e fatto attività di arruolamento e proselitismo, anche tra minorenni, senza nascondere l’ambizione di andare a combattere nelle zone di guerra contro il "nemico occidentale". Dentro il telefono della 19enne, sono stati trovati oltre 7.000 tra audio, video e immagini, alcune dell’agenzia di comunicazione dello Stato Islamico "Al Hayat Media Center", e più di 2.000 chat che non lasciavano dubbi, secondo l’accusa, sulla sua appartenenza all’Isis.

Oltre a fare \”proselitismo”\u0026nbsp;e\u003cstrong\u003e “propaganda”\u0026nbsp;con immagini e chat on line,\u003c/strong\u003e la giovane, per i giudici, avrebbe anche avuto il “ruolo di intermediaria tra \u003cstrong\u003eil marito Veliqi Perparim\u003c/strong\u003e e altri membri dei ‘Leoni dei Balcani’\u0026nbsp;e contatti con ulteriori appartenenti all’organizzazione”. A fine novembre scorso Tafallari, difesa dagli avvocati Giuseppe De Carlo e Giuseppina Bartolotta, era uscita dal carcere ed era stata\u003ca href=\”https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/la-leonessa-bleona-esce-dal-carcere-va-in-casa-famiglia-1.8339889\”\u003e messa \u003c/a\u003e\u003cstrong\u003e\u003ca href=\”https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/la-leonessa-bleona-esce-dal-carcere-va-in-casa-famiglia-1.8339889\”\u003eai domiciliari in una casa famiglia\u003c/a\u003e\u0026nbsp;perché giovane e incensurata.\u003c/strong\u003e La difesa è pronta a ricorrere in Cassazione contro la sentenza d’appello.\u003c/p\u003e \n\u003cp\u003e\u003c/p\u003e \n\u003cp\u003e\u003cstrong\u003eLa storia della “leonessa dei Balcani”\u003c/strong\u003e\u003c/p\u003e \n\u003cp\u003eLa ragazza era arrivata a Milano nel novembre del 2021. Qui aveva preso la residenza\u0026nbsp;solo per \u003cstrong\u003eregolarizzare i documenti di identità all’Anagrafe\u003c/strong\u003e e per ottenere il Green pass, attraverso il quale avrebbe potuto\u003cstrong\u003e viaggiare verso la Germania, \u003c/strong\u003ePaese in cui l’attendeva il marito. Insieme avrebbero organizzato, almeno nelle loro intenzioni, e secondo quanto risulta agli investigatori, un attentato.\u003c/p\u003e \n\u003cp\u003e\u003c/p\u003e \n\u003cp\u003e\u003cstrong\u003eRadicalismo jihadista\u003c/strong\u003e\u003c/p\u003e \n\u003cp\u003eLa ragazza avrebbe abbracciato \u003cstrong\u003eil radicalismo di matrice jihadista \u003c/strong\u003ee fatto attività di arruolamento e proselitismo, anche tra minorenni, senza nascondere l’ambizione di andare a combattere nelle zone di guerra\u003cstrong\u003e contro il \”nemico occidentale\”\u003c/strong\u003e.\u0026nbsp;Dentro il telefono della 19enne, sono stati trovati oltre \u003cstrong\u003e7.000 tra audio, video e immagini,\u003c/strong\u003e alcune dell’agenzia di comunicazione dello Stato Islamico \”Al Hayat Media Center\”, e più di 2.000 chat che non lasciavano dubbi, secondo l’accusa, \u003cstrong\u003esulla sua appartenenza all’Isis.\u003c/strong\u003e\u003c/p\u003e”,”path”:”/milano/cronaca/bleona-tafallari-motivazioni-condanna-milano-eqilanjs”,”publishedDate”:”2023-05-22T18:03:14.914Z”,”updatedDate”:”2023-05-22T18:26:57.810Z”,”bodyText”:”Milano – La “leonessa dei Balcani” era inserita “in un contesto di allarmante gravità” e il “marito”, che stava in Germania, aveva “contatti” con “soggetti legati con certezza all’autore di un attentato terroristico”, quello “avvenuto a Vienna il 2 novembre 2020 ad opera del giovane Fejzulai Kujtim” con 4 morti e 23 feriti. Si legge così nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Assise d’Appello milanese, il primo marzo scorso, ha condannato a 4 anni la 21enne Bleona Tafallari, nata in Kosovo, che era stata arrestata dalla Digos a Milano nel novembre del 2021. In appello In secondo grado i giudici (presidente Ivana Caputo) l’hanno ritenuta colpevole dell’imputazione originaria, associazione con finalità di terrorismo internazionale, mentre in primo grado, con rito abbreviato, l’accusa era stata riqualificata in istigazione a commettere reato. Associazione terroristica I giudici d’appello hanno accolto, invece, la richiesta del sostituto pg Daniela Meliota, che aveva sostenuto in aula il ricorso del pm Leonardo Lesti sull’accusa di terrorismo internazionale. La Corte, si legge nelle motivazioni, \”ritiene certa la partecipazione della Tafallari all’associazione terroristica dei ‘Leoni dei Balcani’, facente a sua volta parte dell’associazione terroristica ‘Stato Islamico’” ovvero l’Isis. Faceva proselitismo e propaganda Oltre a fare \”proselitismo” e “propaganda” con immagini e chat on line, la giovane, per i giudici, avrebbe anche avuto il “ruolo di intermediaria tra il marito Veliqi Perparim e altri membri dei ‘Leoni dei Balcani’ e contatti con ulteriori appartenenti all’organizzazione”. A fine novembre scorso Tafallari, difesa dagli avvocati Giuseppe De Carlo e Giuseppina Bartolotta, era uscita dal carcere ed era stata messa ai domiciliari in una casa famiglia perché giovane e incensurata. La difesa è pronta a ricorrere in Cassazione contro la sentenza d’appello.