Trascinata in una baracca e stuprata da immigrato: il padre lo vuole nelle sue mani

Vox
Condividi!

Gli uomini della Squadra Mobile di Roma che stanno indagando sulla violenza sessuale di cui è stata vittima una 18enne ad Anzio venerdì scorso, cercano lo stupratore straniero senza sosta. Dell’orco, però, al momento, non c’è traccia. Indagini complicate per gli investigatori che non hanno un identikit dell’aggressore che ha aspettato la 18enne in quel viottolo di 200 metri, frequentato da drogati e spacciatori, ma dove tutti si addentrano per accorciare il tragitto per casa, per tenderle un agguato.

VERIFICA LA NOTIZIA

Avvicinata dall’immigrato, trascinata in un rifugio e violentata. E’ il dramma di una ragazza di 19 anni, su cui ora stanno cercando di fare luce gli investigatori della polizia. I fatti sono avvenuti ad Anzio lo scorso 12 maggio. Gli specialisti della scientifica hanno eseguito nelle scorse ore una sere di accertamenti all’interno della baracca dell’orrore, dove la giovane è stata trascinata e stuprata dall’immigrato.

Gli investigatori cercano ora tracce biologiche dello stupratore per ricostruire il profilo genetico dell’uomo e poi incrociare i risultati con quelli delle banche dati in possesso alle forze dell’ordine. Al momento resta la denuncia della vittima, una giovane che era scesa da un autobus sulla Nettunense e si stava dirigendo verso casa. Ha attraversato a piedi la zona di Corso Italia e proprio qui è stata avvicinata da un uomo, che l’ha strattonata e portata in un rifugio, l’ha immobilizzata e ha abusato di lei. L’aggressore è poi fuggito subito dopo e la ragazza, in stato di shock, ha chiesto aiuto in strada.

Il papà della 18enne non trova pace e, incurante di chi ha di fronte, concittadini o inquirenti, tieni i pugni serrati e il volto contratto e ripete come una litania: “Meglio che lo trovi prima la Polizia”. Una rabbia incontenibile quella del padre della vittima dello stupro e, forse, anche qualche senso di colpa per non aver protetto la sua piccina per non aver potuto fare nulla per evitarle quella tragedia.

Vox

E la 18enne proprio non sarebbe dovuta uscire venerdì sera. Aveva deciso di restare a casa a studiare. Ma un’amica è riuscita a convincerla e insieme sono andate in un centro commerciale di Anzio per trascorrere qualche ora insieme, per svagarsi. Insieme hanno preso l’autobus, ma la 18enne è scesa prima addentrandosi nel viottolo dove si nascondeva l’orco. Con l’amica sono rimaste al telefono, per farsi compagnia, mentre la 18enne attraversava quella stradina buia. Ma a un certo punto la linea è caduta e la 18enne non è arrivata a casa. Un ritardo che ha preoccupato la mamma che ha dato l’allarme.

Le ricerche della Polizia hanno avuto immediatamente risultati, la ragazza si trovava a bordo strada, a pochi metri da casa, e quando ha visto gli agenti, sotto choc e in preda alla disperazione ha urlato: “Mi hanno violentata”. Accompagnata in ospedale è stata sottoposta alle procedure per le vittime di violenza sessuale.

Le indagini della Mobile capitolina proseguono, ma sono complicate dalla mancanza di elementi che li aiutino a risalire all’aggressore. Non ci sono immagini a supportare le attività investigative, ma gli inquirenti non si danno per vinti e indagano nella speranza di dare presto un nome a quell’orco.




2 pensieri su “Trascinata in una baracca e stuprata da immigrato: il padre lo vuole nelle sue mani”

  1. Il padre contatti la camorra.Certamente loro sono meglio della polizia lo troveranno di sicuro nel giro di 12 ore.Un briciolo di umanità ce l’hanno sempre.CChe il destino di quel negro di merda si compia una volta per tutte.

I commenti sono chiusi.