MELONI SPOSTA MIGLIAIA DI CLANDESTINI A VENTIMIGLIA: LORO ASSALTANO LE CASE – VIDEO

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I clandestini che Meloni ha spostato da Lampedusa alla Sicilia e poi ha caricati su treni verso nord non scompaiono, finiscono nelle nostre città. Finiscono a Ventimiglia. E la Francia, quando provano a passare la frontiera, ce li rimanda indietro. Mentre noi non rimandiamo in Slovenia le migliaia che fanno lo stesso.

Ergo: l’Italia è la pattumiera africana ‘grazie’ all’amica di Zelensky.

Così Ventimiglia è diventata un immenso accampamento di clandestini. Quasi tutti maschi. Con qualche donna e bambino al seguito.

Il risultato:

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I flussi di migranti diretti in Francia continuano ad aumentare, visto che Meloni li mette su treni verso nord con ‘fogli di via’ invece di rimandarli in Africa, le segnalazioni alla polizia stradale raccontano di passeur che accompagnano gruppi di invasori alla barriera autostradale della A10 risalendo le scarpate che conducono al casello.

Con l’assistenza degli invasori appaltata alla Diocesi o alle tante associazioni di scafisti umanitari, da Save the Children a We World. E’ grazie a loro se i clandestini non si levano dalle palle.

Eppure sarebbe semplice: rastrellamenti, aerei militari e a casa.

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Ventimiglia è assediata dai clandestini. La città di confine, proprio come tale, vede la costante presenza di migliaia di invasori che, venute via dai centri di accoglienza del Sud Italia dove arrivano con ogni mezzo, tentano il passaggio in Francia.

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In molti casi, come per il terrorista di Nizza, si tratta di tunisini che vengono caricati su treni verso nord dalle cosiddetta autorità.

E con i continui respingimenti dei francesi e l’arrivo costante di nuovi clandestini, i ventimigliesi sono costretti ad una convivenza forzata con gli invasori.

Molti, vivono attorno alla stazione ferroviaria e hanno anche allestito baracche di fortuna sulle spiagge. Altri si trovano spesso nella zona di Ponte San Luigi, dove alcune associazioni di accoglioni ne favoriscono la permanenza sul territorio fornendo coccole e portando pasticcini.

La situazione sta peggiorando di giorno in giorno anche in funzione delle migliaia di respingimenti: lo scorso anno circa 40mila respingimenti di clandestini, fatti dalla Francia, quest’anno non ci sono ancora cifre ufficiali. Ma possiamo ragionevolmente pensare che i numeri siano simili.

E, tra l’altro, crescono i timori per i residenti delle zone di Ponte San Ludovico e Ponte San Luigi, dove in molte abitazioni sono state installate delle inferriate per evitare che i clandestini possano ‘occuparle’.

Continuano a definire i tunisini e africaglia varia che assedia Ventimiglia ‘profughi’. Questi sono i clandestini che Lamorgese ogni giorno trasferisce da Lampedusa alla terraferma con un ‘foglio di via’. E che si accalcano nelle nostre città o al confine con la Francia.

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SBARCANO e poi rimangono in Italia perché gli altri sigillano le loro frontiere. La Francia mobiliterà “a partire dalla settimana prossima 150 agenti di polizia e gendarmi in più nelle Alpi Marittime a fronte di un’accresciuta pressione migratoria alla frontiera con l’Italia”. Ad annunciarlo è stato il premier francese Elisabeth Borne.

Ecco la Ue. Le ong francesi scaricano i clandestini in Italia, con la Meloni che si piega a novanta gradi, e il governo francese sigilla le sue frontiere perché non arrivino in Francia. Dove, tra l’altro, ormai la vera immigrazione è nelle sale parto.