Confindustria deporta schiavi africani direttamente dal Ghana

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Formare e deportare schiavi africani nelle aziende del Nord Italia. Il progetto è stato condiviso oggi da Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, in una intervista al Messaggero.

Sul fronte immigrazione dall’estero, ed in particolare dai paesi africani, il Presidente condivide con il giornalista il progetto di “creare in Ghana una scuola, una sorta di Its, per formare i lavoratori che sono necessari al nostro sistema produttivo: saldatori, autisti, operai specializzati. Insomma, puntiamo sulla formazione in loco. Del resto, – conclude – nella nostra area lavorano già 500 ghanesi che si sono integrati perfettamente“. Certo, come no.

Invece di fare lo stesso in Argentina e Uruguay, vanno in Africa. Perché vogliono schiavi.

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Deve essere ribaltato il paradigma: non siamo noi al servizio del sistema produttivo, ma il contrario. Se non trovano lavoratori, e non è vero, allora significa che il sistema produttivo deve cambiare, non il contrario. Non è che siccome Agrusti deve fare più soldi, allora noi dobbiamo importare gli africani e distruggere la nostra identità. Se un sistema produttivo non crea lavoro per gli autoctoni, allora non serve. E si cambia.