Non solo. Perché mentre gli italiani devono pagarsi una casa dove stare e il resto per vivere, a questi parassiti il vitto, l’alloggio e tutto il resto lo pagano i contribuenti.
Trecentomila euro da erogare agli imprenditori edili per consentire loro di arruolare nelle proprie aziende i migranti che sono presenti sul territorio calabrese. Si può riassumere così il progetto “Oikos Calabria” (casa o famiglia dal greco antico) che di recente è stato varato dalla Regione per facilitare l’assunzione nelle ditte del settore edilizio dei profughi titolari e richiedenti la protezione internazionale e di coloro che sono in possesso del permesso di soggiorno idoneo per trovare un’occupazione.
L’iniziativa, si legge nella delibera approvata dalla Giunta guidata dal presidente Roberto Occhiuto, «riguarderà l’attivazione di percorsi formativi dedicati» che prevedono «lo svolgimento di attività formativa teorica» e la «successiva esperienza professionalizzante» nelle imprese che vorranno aderire.Inoltre, il piano «di inclusione socio-lavorativo» contempla «l’erogazione di un’indennità di partecipazione per il periodo» definito di «training on the job»: in sostanza, «incentivi» attinti dal calderone dei fondi Pac (Piano di azione e coesione) delle politiche sociale da mettere a disposizione dei «datori di lavoro» per procedere all’«assunzione» degli immigrati.
La Calabria ha più disoccupati dell’Albania, questi criminali pagano i sedicenti imprenditori perché assumano chi sbarca.
Quindi non c’è bisogno di “immigrati che facciano i lavori che gli italiani non vogliono fare”, se si deve pagare gli imprenditori o sedicenti tali perché li assumano.
La storia che gli “italiani non vogliono lavorare” e che “servono risorse extracomunitarie per fare quei lavori che gli italiani non vogliono fare” è una delle truffe più vergognose della politica italiana, perpetrata dall’attuale sedicente destra, dall’attuale sedicente sinistra, dall’attuale sedicente centro, e dall’attuale sedicente grillino.