Branco di immigrati massacra 16enne italiano per 10 euro

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I figli degli immigrati sono la più grande minaccia al nostro futuro. I ricongiungimenti familiari devono essere abrogati.

In cinque armati di coltelli a serramanico lo avevano preso di forza mentre camminava ai Quattro Cantoni, all’Aquila, all’altezza di una kebabberia e, trascinato in una via laterale, era stato preso a botte e minacciato per essere derubato del telefono cellulare.

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Ancora detenuti per questo grave episodio avvenuto il 9 gennaio di quest’anno, il gruppetto di egiziani poco più che ventenni dovrà comparire a maggio dinanzi il Tribunale dell’Aquila, dopo la richiesta (del Pm titolare del fascicolo, Simonetta Ciccarelli) e l’ottenimento da parte del Gip Marco Billi del decreto che dispone il giudizio immediato.

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Si tratta di tre 23enni e due 21enni: Mohamed Karim Zin, Mohamd Skeen Hamdy, Ewis Mansor Mazn ed infine Omar Abdal Almusht, ed infine Soliman Elazab Mohoumoud Walid Gemeledin, assistiti dall’avvocato Sonia Giallonardo. Quattro dei cinque indagati erano stati arrestati in flagranza di reato (l’ultimo due giorni dopo dal fatto) dai carabinieri della stazione di Assergi al termine di un’attività di servizio che aveva preso le mosse dalla richiesta di aiuto arrivata al centralino del 112. In sostanza un minore tunisino, ospite in città presso un centro di accoglienza, era stato minacciato con i coltelli e rapinato dai cinque giovani egiziani senza fissa dimora, provenienti a quanto pare da Napoli e Roma. Arrivati tempestivamente sul posto i militari erano riusciti a fermare tra le vie del centro storico quattro dei cinque rapinatori nel tentativo di fuggire dopo aver cercato di rapinare il minore anche della somma di una decina di euro. Tentativo fallito grazie al fatto che la giovane vittima era riuscita a divincolarsi con l’intervento anche di alcuni passanti adulti che avevano redarguito il gruppo di criminali. Nella fuga dei giovani, i carabinieri avevano anche recuperato i coltelli a serramanico, insieme a pochi grammi di droga.

L’attività di indagine da parte dei militari dell’Arma non è ancora conclusa: mancano infatti all’appello altri due ragazzi sempre di nazionalità egiziana che hanno preso parte alla rapina. L’ultimo giovane era finito in manette dopo che gli investigatori lo avevano fatto tornare in città con un escamotage lavorativo. Lo stesso, infatti, si trovava in altra provincia abruzzese. Nel corso della convalida, tre degli arrestati hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, gli altri due, aiutati anche da una interprete hanno preso le distanze dalla grave incolpazione, senza però fornire elementi concreti alle loro tesi. Circostanza che ha indotto il Gip del Tribunale dell’Aquila, sempre Marco Billi, dopo aver convalidato gli arresti a disporre per gli egiziani la prosecuzione della detenzione in carcere.




Un pensiero su “Branco di immigrati massacra 16enne italiano per 10 euro”

  1. I soliti eroi del.porco pedofilo!!!Che potenza!5 contro 1 e pure minorenne!Cazzo se siete degna merda di quel galuscio che pregate culo al vento!

I commenti sono chiusi.