Italia invasa, Meloni scrive letterina alla Ue invece di chiudere i porti

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Questa ancora aspetta la Ue. Che non è solo un organismo disfunzionale, è ontologicamente nato per destrutturare le nazioni attraverso l’immigrazione.

Un “tema centrale” del prossimo Consiglio Ue è quindi “quello dell’immigrazione, un tema che il nostro governo ha ottenuto che venisse discusso in gran parte nell’ultimo Consiglio europeo. Noi siamo di fronte a un’emergenza che sta diventando strutturale, è una definizione che può sembrare un “ossimoro è la fotografia” di quel che sta accadendo. “Stiamo assistendo a una pressione migratoria senza precedenti”, “come ben dimostra la tragedia di Cutro”, l’immigrazione “è il primo banco di prova” per l’Europa, ha spiegato la premier.

Meloni ritiene che “adeguati stanziamenti” di fondi europei debbano essere “dedicati a contrastare i flussi irregolari lungo le rotte del Mediterraneo centrale” così come è stato fatto con la Turchia.

Nella battaglia da condurre in Europa sul dossier immigrazione “sono certa di avere dalla mia la maggioranza degli italiani, e spero anche di avere la più ampia maggioranza” in Parlamento, “anche delle opposizioni. Perché, vedete, la battaglia politica si può efficacemente fare senza dipingere l’avversario come un mostro. C’è un limite che non andrebbe mai oltrepassato, il limite che, per gettare ombre sull’avversario, si finisce per mettere in cattiva luce l’Italia, mettendo in dubbio anche l’operato” delle forze dell’ordine e di polizia, della marina, della guardia Costiera e della guardia di finanza, nonostante l'”Italia si stia assumendo responsabilità che sarebbero anche di altri”, ma colpendo l’Italia “si finisce anche per indebolire la nostra capacità negoziale”, ha aggiunto Meloni.

“Quindi criticate ferocemente il governo, me e le scelte che questo governo sta portando avanti, i nostri provvedimenti – dice il premier – ma fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia, perché questo fa la differenza”.

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“Rendere effettive le procedure di rimpatri degli irregolari è un tema che abbiamo posto con forza e che sta molto a cuore dell’Italia”, sui risultati ottenuti “non possiamo dirci ancora soddisfatti”. Rispetto allo “stato di attuazione degli accordi assunti 5 settimane fa – ha aggiunto – l’Italia intende ribadire che non c’è più un minuto da perdere: è questo il momento di agire, è questo il momento di lavorare a soluzioni”.

“Vigileremo affinché” l’azione europea sul dossier migranti “sia effettivo, rapido e incisivo: non vogliamo più piangere morti nel Mediterraneo, non vogliamo più che gli ingressi dei migranti siano decisi da mafie scafisti”.

Li vuole decidere lei:

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