Retegui è italiano, Gnonto no: non è razzismo, è la natura

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La questione è molto semplice: Retegui è un italiano nato in Argentina, Gnonto è un africano nato in Italia. Pensate se, per errore, in ospedale vi dessero il figlio di altri invece del vostro, questo lo trasformerebbe nel vostro figlio? No.

Di certo, o è italiano il figlio e nipote di italiani nato all’estero, oppure lo è il figlio di stranieri nato in Italia: tertium non datur.

Giovedì alle 20.45 a Napoli inizia la nuova avventura europea dell’Italia di Roberto Mancini. Da campione in carica. E inizia proprio dall’avversaria del trionfo di due anni fa a Wembley, l’inghilterra finalista dell’ultima edizione. Il c.t. azzurro sa però che è tutta un’altra storia, dopo la clamorosa mancata qualificazione all’ultimo Mondiale: “Sarà una gara dura come lo sono state tutte le altre. Loro hanno più scelta di noi per tanti motivi, ma a Napoli vogliamo disputare una bella partita, giocare al meglio e iniziare bene queste qualificazioni. Però loro sono forti”. L’attenzione passa poi a Retegui: “Lo seguivamo da tempo, ha qualità ed è un ragazzo giovane. Non pensavamo dicesse di sì, abbiamo un po’ tergiversato. La speranza è che possa essere importante, è un ragazzo sveglio e giovane”. E probabilmente, quello degli oriundi, sarà in futuro una soluzione sempre più battuta: “Anni fa dissi che in Nazionale dovevano giocare i calciatori nati in Italia, ma non c’era ancora questo problema qui e il mondo è cambiato. Siamo messi peggio di Soutghate, se c’è la possibilità di prendere nuovi giocatori li prendiamo. Ci sono pochi italiani che segnano”

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Gli oriundi sono italiani come noi. E’ il sangue e la discendenza che dice chi sei, non il luogo dove nasci per caso e la lingua che parli. Un cane nato in un pollaio non diventa un gallo, perfino se impara a cantare all’alba.

L’Italia ha una ricchezza incredibile in Sudamerica. Dobbiamo riportare a casa più italiani possibile per contrastare la sostituzione etnica. Non abbiamo bisogno di immigrati, ma se proprio dobbiamo importare lavoratori, allora si faccia come Mancini con Retegui.

Quanto al calcio, se i deficienti al governo non abrogano la legge che rende più economicamente conveniente comprare all’estero invece che in Italia, la situazione peggiorerà.




3 pensieri su “Retegui è italiano, Gnonto no: non è razzismo, è la natura”

  1. Caronte è fortemente ritardato mentale e ripetitivo molesto. La redazione continua a sbagliare a non bannarlo in quanto costui è solo di disturbo e di sfregio al loro giornale e ai suoi lettori

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