Bosniaca, quindi extracomunitaria, almeno fino a quando Frottola non riuscirà a garantire l’ingresso nella Ue della Bosnia, fucina di zingari e terroristi islamici, ma non viene espulsa.
Milano, le confessioni di una 29enne che scippa i passeggeri del metrò. «Ho imparato il mestiere a 13 anni, una delle mie sorelle ha preferito studiare e oggi ha un lavoro. Per me è troppo tardi. Il carcere? Non rischio nulla»
I figli vivono con lei?
«No, tutti in Bosnia, dove sono nata. L’ultimo parto è stato a dicembre. Se ne occupa mio marito, che non lavora. Mantengo io la famiglia: mando i soldi a casa e non sono pochi. È capitato che in un giorno mettessi in tasca 1.000 euro, un’eccezione, perché anche 500 sono una fortuna ora che la gente gira con poco contante. Io però ho pazienza. Sette giorni su sette, dalla mattina alla sera».
Quando stacca dal «turno» dove va?
«A casa, zona Niguarda, nell’appartamento comprato dai miei genitori. Lo condivido con amiche e parenti: le mie colleghe di scippi. Io però preferisco muovermi da sola o al massimo in coppia, tra Duomo e Centrale, per non dare nell’occhio. Guardi che affollamento, quante persone: ne studio i volti, le movenze, infine battezzo la vittima».
Come colpisce in metropolitana?
«Mi apposto nei pressi dei distributori automatici di biglietti, così posso vedere dove il passeggero ripone il portafoglio. Quando decido di entrare in azione, seguendo il soggetto a mio giudizio più vulnerabile, spesso donne, mi sfilo il giubbotto e me lo porto al braccio, nascondendo la mano con cui frugherò nella sua borsa. Se pesco uno smartphone va bene uguale».Ha ereditato l’arte del furto dai genitori?
«Anche. Loro adesso vivono in Spagna, in una seconda casa di proprietà. Una delle mie sorelle s’è ribellata a questa vita, fuggendo, e so che è diventata parrucchiera. Non abbiamo più rapporti e si vergogna del suo cognome. È stata nostra zia a iniziarci».Quando?
«A 13 anni, ci insegnava il mestiere nella metropolitana di Roma. Tuttora mi divido tra Milano e la Capitale, dove abbiamo un altro tetto. Mi sposto in treno, non ho la patente né una vita sociale: mio marito è molto geloso. Mi concedo giusto qualche cena al ristorante».Non può seguire l’esempio di sua sorella?
«Troppo tardi, ma se potessi tornare indietro scapperei anch’io. Adesso dove vado, con 9 figli, io che non so fare niente e che sono semianalfabeta? L’unica cosa che mi riesce bene è rubare. A volte ho i sensi di colpa».Dopo quanto si va in pensione?
«Credo mai. Mia zia, over 50, è ancora in pista. E so di una veterana attiva che ha 78 anni».È a conoscenza dei video sui social che documentano i vostri blitz?
«Certo e mi dà fastidio. Ma non reagisco quando qualcuno mi riprende. Altre borseggiatrici sono più aggressive. Rubare a Milano è diventato più difficile. I passeggeri ci riconoscono».Altri ostacoli?
«La concorrenza. Ci sono ladre itineranti che nel weekend raggiungono Milano in camper».Ora non è più incinta. Teme il carcere?
«Con un bimbo appena nato? Non corro nessun rischio. Non mi portano più nemmeno in caserma. Prima ci finivo anche più volte al giorno: sempre rilasciata perché incinta o in quanto madre di neonati».Milano, procura confessa: un accordo per non arrestare le ladre zingare incinte
Se Ana è sembrata sincera, un’altra borseggiatrice ha preferito negare anche l’evidenza. Mascherina in volto e telefono Nokia preistorico, ha respinto qualsiasi addebito, salvo poi contraddirsi. «Io incinta? Ma va’, sono grassa. Ladra? Mai rubato, lavoro in una scuola. Avete sbagliato persona, anche la polizia una volta s’è confusa. E comunque la smettano, questi ragazzetti, di fare video: perché non inseguono chi ammazza o chi porta via i bambini?».
I pennyvendoli trattano questi argomenti come fenomeni di costume, gossip, e non per il dramma quotidiano che sono. Un po’ per incapacità e un po’ per connivenza.
Ovviamente, scrivere che dovrebbero essere sterilizzate sarebbe psicoreato di ‘odio razziale’.
Ma girare con lo zaino aperto facendo finta di niente e dentro una bella trappolaccia per topi, di quelle che ti troncano le dita, no?!?
Provaci con me lurida cagnetta, ci penso io a battezzarti una volta per sempre.
Non ti rubo il portafoglio, ti porto via direttamente le carotidi, così smetti anche di rubare ossigeno.