Questi numeri ci dicono che, comunque, avremmo la possibilità di evitare la sostituzione etnica. A differenza di altri Paesi come la Francia e l’Inghilterra. Se solo il governo attuale approvasse due leggi: abrogazione ricongiungimenti familiari e ritorno allo ius sanguinis integrale. E limitando i flussi di lavoratori ai soli stagionali o, almeno, ad un piano di lavoratori a tempo che ruotano ogni tot anni. Per evitare il radicamento in Italia che è invasione e sostituzione.
Perché gli immigrati iniziano a fare meno figli. E anche qui, se il governo imponesse in costituzione il welfare solo per i cittadini, si potrebbe dare impulso alla nostra natalità e deprimere quella degli invasori.
Quello che si evince da questo report, oltre al 1.470.640 stranieri che hanno acquisito la nostra cittadinanza – con però circa il 10 per cento che sono discendenti di italiani che l’hanno acquisita per ius sanguinis e quindi italiani a tutti gli effetti -, è che l’integrazione non esiste e mai esisterà.
Infatti, i cosiddetti matrimoni misti che tanto piacciono ai cultori del meticciato globale, sono per la maggior parte matrimoni tra immigrati e nuovi italiani.
L’Emilia Romagna ha il più alto numero di nati da stranieri: il 24% circa del totale. Sono numeri da sostituzione etnica. Numeri non distanti da quelli lombardi e veneti.
Ma la Meloni vuole altri regolari. La patriota di sto cazzo.

Se vi ricordate, avevo indicato proprio tra il 20 ed il 30 per cento la percentuale straniera tra le culle.
In Italia, perlomeno, che in Francia e Belgio siamo già al 60.
Ovviamente non è possibile fare statistiche perché l’ha hanno in gran parte la cittadinanza e risultano ‘francesi’.
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