Ora diranno che il ‘rogo’ è ‘fascista’ 🤭
Per questa preside governo e maggioranza espressi dal libero voto dei cittadini sono un “disgustoso rigurgito”. E, tiene a precisare, la lettera è rivolta agli studenti, senza rendersi conto che è proprio ciò a renderla grave. pic.twitter.com/d10K3Qdzyt
— Lucio Malan (@LucioMalan) February 23, 2023
Visto il governo e le sue non politiche, l’unico pericolo è l’invasione.
Attendo ancora che un esponente del #Pd, @PBerizzi e @BeppeGiulietti condannino la violenza della manifestazione #antifascista di #Firenze, tra “Viva le Foibe” e le minacce alla Meloni. pic.twitter.com/5X3GUg2Va8
— Francesca Totolo (@fratotolo2) February 23, 2023
“Ieri mattina al Liceo ‘Leonardo Da Vinci’, il dirigente scolastico ha usato il pretesto dei fatti del Michelangiolo per catechizzare gli studenti in senso antifascista: in una circolare fatta girare all’interno della scuola, la preside ha pensato bene di denigrare il Fascismo e stabilire nei concetti di Patria e Frontiera il male assoluto da combattere. L’obiettivo sembra chiaro – continua il movimento – utilizzare la tensione generata dai collettivi di sinistra per allontanare i giovani dalla politica ed escludere dalla scuola ogni idea differente dalla religione ufficiale antifascista. Poco importa se quelle idee oggi spingono migliaia di giovani in tutta Italia ad organizzarsi e lottare. Un dato – concludono – che da sé dovrebbe bastare, soprattutto a chi si lamenta della gramsciana “indifferenza” nella stessa circolare in cui demonizza l’avversario politico e lo esclude dal confronto dialettico. Signora Preside, “odia gli indifferenti” o semplicemente chi non la pensa come lei?”. Una domanda che dovrebbero porsi in tanti invece di agitare spauracchi politici ed offrire il fianco alle strumentalizzazioni.
Sul canale twitter il Blocco Studentesco ha poi rivendicato la protesta, aggiungendo: “Un’intera generazione di cosiddetti ‘docenti’, in realtà propagandisti politici in servizio permanente effettivo, dovrebbe finalmente andare in pensione anticipata. Sono loro la causa principale del disastro del sistema educativo italiano”. E chiosa: “I rottami del 68…”. Una posizione insomma che sembra scagliarsi più contro quello che definiscono “antifascismo burocratico” che contro i collettivi di sinistra veri e propri e torna a farci riflettere sul ruolo giocato dalla sinistra sullo scenario scolastico, che ha un controllo quasi monopolistico delle idee e della politica. E che ovviamente non intende condividerlo con nessuno. Quello che infatti colpisce di tutta questa storia è l’arroganza con cui funzionari pubblici pretendano di controllare la politica studentesca in un solo verso: quello che chiede il Blocco Studentesco è che la scuola sia un terreno libero di confronto e scontro, nella misura in cui sia vivo e sano, senza la demonizzazione e l’esclusione che l’antifascismo perpetua ormai da troppi anni.