“Ragazzi di Azione Studentesca aggrediti dai collettivi”: parla il supertestimone

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Un fascicolo in cui si ipotizza il reato di violenza privata aggravata è stato aperto dal procura di Firenze in relazione a quanto avvenuto sabato scorso davanti al liceo classico Michelangiolo, quando due studenti sono stati colpiti con calci e pugni da sei giovani appartamenti ad Azione studentesca.

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Da quanto appreso nei confronti di quest’ultimi sei giovani, tra cui tre minorenni, ci sarebbe una segnalazione alla magistratura da parte della digos che sta svolgendo le indagini. Il fascicolo è stato aperto sulla base del rapporto presentato dalla digos.

“Ero lì, ho visto tutto, quindi vi posso raccontare come sono andate davvero le cose”, dice invece un testimone, professore universitario, al Primato Nazionale. “I ragazzi di Azione Studentesca sono arrivati davanti al liceo, volevano dare dei volantini ma sono stati accolti a insulti dai ragazzi del collettivo di sinistra, a suon di ‘Fasci di merda, andatevene via’. Sono dunque i militanti dei collettivi ad aver aggredito chi voleva semplicemente effettuare un volantinaggio. I ragazzi di Azione Studentesca hanno risposto allora all’aggressione, ho visto tutto con i miei occhi”.

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“Sono ovviamente contrario ad ogni forma di violenza e non si reagisce così, io insegno a tutti il dialogo, ma le cose sono andate esattamente come vi sto raccontando e dobbiamo essere onesti nel riferirle. Ero lì e ho visto tutto, ribadisco: ad aggredire sono stati i ragazzi dei collettivi”. Dunque secondo il professore “non c’è stata alcuna spedizione punitiva da parte di Azione Studentesca, ma insulti e aggressione sono partiti dai collettivi”. Purtroppo, secondo il professore, il clima generato da certi ambienti di sinistra è pessimo, perché impedisce un sano confronto: “Le idee si confutano con le idee. Il clima che si respira nelle scuole è invece di monopolio ideologico, in una mancanza assoluta di dibattito e di dialettica. Un clima che poi si trasforma nella censura, nella mancanza di pluralismo, nell’indottrinamento, nell’imposizione del proprio verbo”.

Al Pascoli “clima intimidatorio”: la testimonianza

Interpellato sempre dal Primato, il padre di uno studente del liceo Pascoli, non esita a parlare di “clima intimidatorio”. Ci racconta che molti studenti della scuola hanno confermato al figlio quanto accaduto il 9 febbraio scorso, ovvero il tentativo di aggressione da parte dei militanti dei collettivi di sinistra – armati di cinture e incappucciati – a tre ragazzi di Azione Studentesca che stavano volantinando per il Giorno del Ricordo. “Sì, i collettivi sono arrivati lì per cacciare quei ragazzi di Azione Studentesca che stavano volantinando. Sapete però qual è il problema? Nessuno al Pascoli vuole testimoniare, perché ha paura. Capite dunque il clima evidentemente intimidatorio che si respira? E’ francamente molto grave e preoccupante”, ci dice il genitore dello studente.