Marocchini vietano l’ingresso agli italiani: “Sono impuri”

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Se non volete che le vostre figlie finiscano nelle ‘grinfie’ degli italiani, non fatele arrivare in Italia coi ricongiungimenti familiari. Che il governo dovrebbe abrogare, se non vogliamo finire invasi da milioni di Mohammed.

Il 68enne marocchino è finito a processo con il figlio 23enne. “Un amico di famiglia disse che se volevo frequentarla dovevo convertirmi all’Islam” racconta il morto di figa.

I musulmani pensano che l’identità di una persona dipenda dalla sua religione. Come se, all’inverso, un africano che si converte al Cristianesimo diventasse uno di noi. L’identità è qualcosa di molto più profondo.

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“Ero alla fine dell’anno scolastico, quando hanno scoperto che stavo con un ragazzo italiano non mi hanno più fatta uscire” ha raccontato lei, nata e cresciuta a Cuneo, che oggi ha quasi 22 anni e convive da due con il suo fidanzato. Per quanto accaduto nell’estate del 2021 il padre 68enne e il fratello maggiore della ragazza, 23enne, sono finiti a processo con accuse di violenza privata e lesioni.

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Il padre, ha detto la giovane, era arrivato al punto di sequestrarle il telefonino e segregarla nella sua stanza, con l’assenso della madre: “Mi portava da mangiare in camera. È successo tante volte. L’ultima volta, il 2 agosto, sono scappata e non sono più tornata”. In quell’occasione il genitore aveva cercato di trattenerla, lasciandole segni sul collo: “Anche mio fratello si è intromesso e mi ha presa a schiaffi. Quando sono riuscita a scappare sono andata in ospedale e poi a fare denuncia”. La querela tuttavia non riguardava l’ipotesi di violenza privata, divenuta quindi improcedibile per effetto della riforma Cartabia appena entrata in vigore.

Il motivo di tanta ostilità, ha spiegato il fidanzato, dipendeva dal fatto che lei sarebbe già stata “promessa” a un uomo di trent’anni che vive in Marocco, figlio di un amico di famiglia. Era stato quest’ultimo a spiegarlo: “Il padre mi aveva anche fatto seguire da lui. Disse che se avessi voluto continuare a frequentarla avrei dovuto convertirmi all’Islam. Mi aveva pure minacciato mimando il gesto di tagliare la gola. Io l’ho presa sul ridere, ma mi sono preoccupato per la mia ragazza, quando ho saputo che era stata picchiata”. Nessuno, nei due anni di convivenza, è più venuto a cercarla: “Ora siamo tranquilli”.

Il pubblico ministero Raffaele Delpui aveva chiesto per il “padre padrone” la condanna a sei mesi di carcere, limitata alla sola ipotesi di lesioni. L’avvocato Debora Ferrero, difensore di entrambi gli imputati, ha rilevato come il referto medico non specificasse la natura delle lesioni e giudicato “non convergenti” le testimonianze rese dalla persona offesa e dal fidanzato.

Il 68enne è stato condannato a sei mesi con pena sospesa per le lesioni. Per il reato di violenza privata, contestato sia a lui che al figlio, il giudice Elisabetta Meinardi ha pronunciato sentenza di non doversi procedere.




Un pensiero su “Marocchini vietano l’ingresso agli italiani: “Sono impuri””

  1. Lady Boldrini è contenta e comunque si guardino il loro cuore i diversamente religiosi, che salvo qualche rarissima eccezione, non è Candido, nemmeno con ripetuti lavaggi con candeggina.

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