Come l’intera finanziaria di quest’anno. Potevamo avere il doppio di risorse, non avessimo fatto sbarcare nessuno.

Dal 1° agosto 2018 al 31 luglio 2019, il numero degli sbarchi era crollato: 8.691,-79,6% e gli accolti 105.142,-34%. I costi dell’accoglienza erano quindi scesi da 2.205 mln a 501,4mln.
Un risparmio di oltre 1,7 miliardi di euro in un solo anno.
E’ chiaro che chi faceva business con gli immigrati – Pd, Vaticano, ‘ndrangheta, mafia nigeriana e famiglia Soumahoro – abbia gioito con il ritorno al governo del Pd.
Ricordiamo che il 2017-18, prima di Salvini, è stato l’anno record per le coop di nonna Soumahoro. Che infatti ora maledici il leghista per il dissesto finanziario delle sue attività:
Nonna Soumahoro contro Salvini: “Colpa sua se sono calati gli incassi”
Questo per dire che fermare l’immigrazione ha una valenza non solo economica, ma anche per i conti pubblici: parliamo di un risparmio che negli ultimi trenta anni poteva arrivare a 50 miliardi di euro, altro che ‘recovery fund’. Se dal 2001 avessimo avuto i porti chiusi, avremmo oggi quasi 35 miliardi di euro che non abbiamo da investire: in bollette, ad esempio.
E parliamo solo della differenza tra costi coi porti aperti e costi coi porti chiusi: se facessimo sparire del tutto gli sbarchi, il risparmio sarebbe ancora superiore.
Ma ricordiamo i dati: