“Ezra Pound 1972-2022. Il tempio è sacro perché non è in vendita”. Con questo doppio maxi-striscione affisso sul palazzo di via Napoleone III a Roma CasaPound Italia celebra i 50 anni dalla morte del grande poeta.
Lui, americano, ha vissuto, insieme a tanti italiani, i campi di concentramento dei ‘liberatori’.
"Persino l'ultimo, vecchio Pound accompagnato da Piero Buscaroli in visita a Ferrara, che accarezza silente i fasci littori di Palazzo Diamanti… In quella carezza c'è tutto un amore che gli costò l'inferno"@VenezianiMar #EzraPound #1novembre pic.twitter.com/LhRHZanYfG
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 1, 2022
“Oggi il nome ‘democrazia’ è rimasto alle usurocrazie, o alle daneistocrazie, se preferite una parola accademicamente corretta, ma forse meno comprensibile, che significa: dominio dei prestatori di denaro”#EzraPound #1novembre pic.twitter.com/YiS92embuk
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 1, 2022
Dobbiamo cacciare le puttane da Eleusi.
Poeta di difficile comprensione, talmente difficile che infatti non capirono le sue poesie nemmeno i connazionali americani, i quali dopo il ’45 lo internarono per una decina d’anni, trasportandolo all’interno di una gabbia per tigri senza cibo e senza water.
Voce libera e indipendente che non si faceva problemi a criticare via radio sia la politica degli americani che quella degli inglesi, fu pure condannato per tradimento della patria.
In realtà non passò inosservato a Hemingway, che definì i suoi Cantos “immortali”.
Boicottato dopo la morte a Venezia dai sedicenti intellettuali universitari della sinistra italiota, è oggi considerato uno dei massimi esponenti della poesia del Novecento.
Grande uomo con una sensibilità fuori dal comune.
Aveva ben compreso la falsità della società anglosassone.