Guardia costiera libica ha fermato 100mila clandestini: la sinistra protesta in piazza

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Negli ultimi cinque anni la Guardia costiera libica, nonostante i pochi mezzi a disposizione e la presenza dei trafficanti delle ong, p riuscita ad evitare l’arrivo in Italia di centomila scrocconi afroislamici:

Oggi, senza questo accordo, avremmo il doppio dei centomila ospiti in hotel. Questo le ong e le organizzazioni che le finanziano e sostengono, non lo possono tollerare. Ecco che allora protestano contro l’accordo.

“Non vogliamo che in nome dell’Italia si compiano crimini contro l’umanità”. Oltre 40 associazioni chiedono di non rinnovare il Memorandum con Libia per il contrasto all’immigrazione illegale. L’accordo, firmato dal governo Gentiloni nel 2017, impegna l’Italia a fornire supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta all’immigrazione, ossia la guardia costiera libica. Vi ha fatto seguito l’istituzione della zona Sar libica, un’ampia area marittima in cui i guardacoste libici sono responsabili del coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso. Se entro il 2 novembre – cioè tre mesi prima della scadenza a febbraio – il governo italiano non revocherà o modificherà il Memorandum verrà rinnovato automaticamente per altri 3 anni. “Un’operazione di soccorso deve approdare in un posto sicuro e la Libia non lo è”, contestano le associazioni che hanno spiegato le loro ragioni in una conferenza stampa e hanno convocato oggi una manifestazione in piazza, all’Esquilino, per chiedere una modifica in extremis. Presenti alla conferenza stampa i rappresentanti di molte associazioni in difesa dei diritti umani e ong che si occupano dei salvataggi in mare.

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Figuriamoci se il nuovo governo non rinnoverà l’accordo: anzi, verrà ampliato. E dimostra che se la Guardia costiera libica con qualche motovedetta è riuscita a quasi dimezzare il traffico, un blocco navale italiano e il divieto per le ong anche solo di rifornirsi in porti italiani, quindi la loro impossibilità poi di portarsi davanti la Libia, lo troncherebbe per sempre.

La sinistra arcobaleno vuole più clienti per i centri di accoglienza.

E anche esponenti del centro sinistra, tra cui Elly Schlein, Matteo Orfini, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Riccardo Magi. La Libia per i migranti “è un posto in cui si vive costantemente nella paura, le cure mediche sono inesistenti – ha sottolineato Claudia Lodesani, presidente di Medici Senza Frontiere Italia – e un paese paladino dei diritti umani non può fare nessun accordo con la Libia. Il salvataggio in mare è uno dei canali possibili di uscita, se ci fossero vie legali per fuggire le userebbero”. È stato posto l’accento sulla “criminalizzazione” delle ong in mare: “Siamo diventati il bersaglio di ogni politica contro i flussi migratori – dice Valentina Brinis di Open Arms, ong presente del Mediterraneo dal 2016 – ci siamo trovati a dover firmare il Codice di condotta, siamo stati accusati di lavorare in combutta con gli scafisti o di essere noi stessi scafisti, di essere fattore di attrazione per cui le persone partono in mare, affermazione smontata dai fatti”.

Da quali fatti? Tutti i fatti lo hanno, invece, dimostrato. Il fatto che Alarm Phone faccia da mezzano tra voi e gli scafisti è l’unico motivo che impedisce di raccogliere prove di contatti diretti.

Comunque, nei Paesi seri i Servizi esistono per fare i lavori sotto copertura che gli altri corpi dello Stato non possono fare ufficialmente. Si diano da fare.




Un pensiero su “Guardia costiera libica ha fermato 100mila clandestini: la sinistra protesta in piazza”

  1. Per fortuna che c’è la guardia costiera libica che ci da una mano perché se fosse per quella italiana andrebbero a prenderli fino a casa

I commenti sono chiusi.