Un anno dopo manteniamo ancora migliaia di afghani

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Un anno dopo le migliaia di collaborazionisti afghani trapiantati a forza dal governo italiano con un inverecondo ponte aereo sono ancora in Italia. A scrocco.

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Sono ancora 77 i profughi afghani ospitati ad Edolo, nel bresciano, per i quali il futuro resta incerto. Ad un anno dall’arrivo in Valcamonica di due contingenti di oltre 200 persone, rimangono “sospesi” ancora un’ottantina di immigrati che sono stati ospitati, in prima istanza, nella base logistico addestrativa dell’esercito e, successivamente, quando la gestione è passata al ministero dell’Interno, nell’ex convitto Bim, gestito da una cooperativa convenzionata con la Prefettura di Brescia.

Il ponte aereo continua: l’Italia si prenderà altri 10mila afghani

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Il sindaco edolese Luca Masneri si appella alle istituzioni affinchè la situazione si sblocchi e i profughi afghani, cui nel frattempo si sono uniti gli ucraini in fuga dalla guerra, possano trovare una sistemazione definitiva e così ripartire dopo un lungo stop.

E questo è solo un esempio delle migliaia sui 15mila portati in Italia.

Ogni scusa è buona per trasferire estranei in Italia. E’ in atto un pervicace piano di sostituzione etnica.




2 pensieri su “Un anno dopo manteniamo ancora migliaia di afghani”

  1. Meticciamento gastronomico, alimentare, culonario?
    Come lo si potrebbe definire?

    L’impero vuole che ci africanizziamo culinariamente.

    ://www.ilgiornale.it/news/mondo/se-lue-fa-pure-spot-agli-insetti-commestibili-2059224.html

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