Lo spettacolo per l’elezione (nomina) del Presidente della Repubblica è come al solito deprimente. Salvini si dimostra un pessimo stratega.
Dopo avere bruciato i nomi che potevano portare aria nuova e idee popolari al Quirinale, ora pare che i ‘nostri’ si sarebbero ridotti a due nomi: Cassese e Belloni.
La seconda farebbe sempre più somigliare la nostra decadente repubblica al morente regime sovietico: certo, una copia tragicomica, perché la capa dei servizi segreti italiani per qualche mese non è certo il capo quasi a vita del KGB.
Comunque, pare che l’idea sia di nominare Andropov dopo Chernenko.
Anche solo pensare di dare i propri voti ad un burocrate di Stato nominato da Draghi ed è stata membro di un governo di sinistra: dal giugno 2015 ha ricoperto la carica di capo di gabinetto del ministro degli esteri Paolo Gentiloni.
Alla quarta votazione per il Quirinale il centrodestra si astiene ma è spaccato perché FdI vorrebbe votare, magari Sabino Cassese (o Elisabetta Belloni), per iniziare a contare i voti fuori dallo schieramento. Mentre Pd-M5S-LeU continuano con la scheda bianca (idem Iv), Lega-FdI-FI optano per l’astensione, perché non c’è ancora un accordo sul nome da votare. Ma nel centrodestra si registrano i mal di pancia del partito della Meloni, che già ieri ha optato per un candidato di bandiera, votando Guido Crosetto.
non disperate
fanno tutti parte della stessa crikka
*** teatro ***
Vi diro di piu,
sempre nella stessa crikka
vi sono anche i capi islamici con cui vengono organizzate le deportazioni delle truppe nazi-islamiche.
Perché uno diventa un monarchico convinto?
Se ogni settennato dobbiamo beccarci una entità astratta della solita provenienza sinistroide che scimmiotta un sovrano…