Gang multietnica sul bus, pistola in testa all’autista: “Lasciaci fumare o ti spariamo”

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La richiesta impossibile da esaudire: “Posso fumare a bordo?”. La scontata replica: “No”. E poi quell’arma che compare all’improvviso: “Ti sparo!”. L’inquietante quanto surreale episodio, che riaccende ancora una volta i riflettori sulla sicurezza a bordo dei mezzi pubblici, è andato in scena pochi minuti prima della mezzanotte di ieri in zona Famagosta, stando a quanto risulta al Giorno : nel mirino un autista Atm di 47 anni, in quel momento alla guida di un autobus della linea 95 che copre la tratta Corvetto-Barona. Ecco la ricostruzione dell’accaduto, messa nero su bianco nella denuncia presentata in mattinata al commissariato Ticinese.

Alle 23.58 , l’attenzione dell’autista viene attirata da quattro giovanissimi, quasi certamente minorenni, alla fermata di via Lope de Vega: l’uomo pensa che vogliano salire a bordo e ferma la marcia del mezzo. In due, una ragazza e un ragazzo, entrano e si siedono. Gli altri due, invece, si dividono: uno si piazza davanti all’autobus, impedendone di fatto la ripartenza; il secondo si avvicina alla porta anteriore e chiede di poter accedere al bus con la sigaretta accesa, offrendo pure all’autista di fare due tiri. Ovviamente, il conducente risponde di no. A quel punto, il ragazzo che sta davanti all’autobus si avvicina all’amico, tira fuori una pistola e la punta senza esitazioni contro l’autista: “Ti sparo!”, l’esplicita minaccia a cui assiste pure un’altra passeggera.

Il dipendente Atm richiude le porte e riprende la marcia, non prima di aver allertato la sala operativa; alla seconda fermata utile, i due della comitiva che erano saliti a bordo scendono. Al capolinea di viale Faenza angolo via Tobagi, arrivano gli agenti di una Volante dell’Upg, che raccolgono le prime testimonianze e avviano le procedure per acquisire i filmati delle telecamere interne. In tarda mattinata, poi, l’autista si presenta in via Tabacchi per formalizzare la denuncia: ai poliziotti del commissariato spiega che l’arma era priva di tappo rosso. Tradotto: anche se nel caso si fosse trattato di una pistola-giocattolo, era stato rimosso il segno distintivo che la differenzia da una vera. E i ragazzi?

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Quello con la sigaretta era con ogni probabilità un sudamericano di 16-17 anni, mentre quello armato dovrebbe essere un coetaneo italiano. L’indagine per risalire ai due, che se identificati saranno chiamati a rispondere delle accuse di minacce aggravate e interruzione di pubblico servizio, partirà verosimilmente dall’analisi delle immagini registrate dal circuito di videosorveglianza installato a bordo della 95. Un caso analogo era avvenuto meno di due settimane fa, il 14 gennaio.

Insomma, i soliti immigrati. Uno con cittadinanza italiana. E’ una emergenza.

Irrompono sul bus: “Ti spariamo”




3 pensieri su “Gang multietnica sul bus, pistola in testa all’autista: “Lasciaci fumare o ti spariamo””

  1. Che carino vox che ci spiega l’utilità del tappo rosso… eh già, magari igg non lo aveva capito…è giusto.
    Ma come “minacce aggravate” non è minaccia a mano armata?
    L’interruzione di pubblico servizio non c’è stata perché è ripartito subito, la scelta di fermarsi successivamente è stata del conducente.

  2. Forse la polizia era appena scesa dopo aver diligentemente controllato l’ultimo gp.
    Il resto poi è poca roba.

    Anche Robocop starebbe oggigiorno controllando i gp, senza palmare, ma con lo scanner visivo. Anzi, lo sfruttano per questo.

    1. Ed incute timore… Guai a non avere il gp con lui senno son cacchi della serie : vivo o morto tu verrai con me!

I commenti sono chiusi.