
“Siamo e continueremo ad essere una città tollerante, aperta a tutti, senza distinzione di razza o di religione. Ma vivere a Rosolini significa, rispettare le regole e le leggi italiane”.
È questo il messaggio che il sindaco Giovanni Spadola ha lanciato questa mattina alla Comunità straniera che abita a Rosolini dopo l’ennesimo scempio trovato sulle strade della città. Il primo cittadino, avvertito dagli operatori ecologici, ha trovato su una strada animali sventrati di origine sconosciuta.
“Se siamo attenti al decoro, fino ad arrivare all’ossessione ed alla raccolta differenziata dei rifiuti, non possiamo tollerare che alcuni rioni vengano considerati una pattumiera. Lasciare animali sventrati sull’asfalto può essere pericoloso pure per la salute pubblica” -dice il sindaco.
“Agli stranieri dico soltanto di adeguarsi alle regole della civile convivenza e di pagare anche i tributi per i servizi che l’amministrazione comunale offre. Non saremo più tolleranti con coloro che non rispettano la legge. I trasgressori verranno sanzionati. Stranieri o italiani che siano e segnalati all’autorità competente”.
Il sindaco ha pure annunciato una campagna di sensibilizzazione in lingua araba per invitare gli extracomunitari di Rosolini a rispettare le regole.
Sensibilizzazione in lingua araba. Lui è tollerante. I tolleranti finiscono come l’animale nella foto.
Vox continua a pubblicare solo commenti che gli garba 🤦🤦🤦
Tolleranza un cazzo. E dire agli stranieri “soltanto di adeguarsi alle regole della civile convivenza e di pagare anche i tributi per i servizi che l’amministrazione comunale offre”, è solo tempo inutilmente perso e fiato sprecato, perché con le nostre regole ci si puliscono il culo. Spesso è difficile con gli autoctoni, figurarsi con questi esseri non integrabili. Quanto alla campagna di sensibilizzazione in lingua araba per invitare gli extracomunitari di Rosolini a rispettare le regole, cosa dire se non che si tratta di pura sottomissione o novantagradismo ai mamelucchi sifilitici.
Rosolini è nel sudest della Sicilia, area dove vi risiedono nutrite comunità di magrebacci, che da circa un trentennio vi giungono perché assunti come braccianti dalle imprese agricole locali. Il che è un paradosso in quella che è una delle regioni economicamente più depresse d’Italia e con uno dei più alti tassi di disoccupazione.