Emergenza nigeriani: stupratori e rapinatori seriali, a caccia di italiani

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E’ emergenza criminale per i nigeriani:

L’invasione dei nigeriani: quintuplicati e commettono 14mila reati l’anno

Solo oggi un paio tra i tanti reati commessi.

Arrestato un nigeriano per il tentato stupro di Peticciato

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Sul capo dell’uomo pende l’accusa di lesioni personali aggravate e violenza sessuale con recidiva, per le quali il 30 agosto scorso era stato deferito in stato di libertà ai sensi degli articoli 582, 585, 99 e 609 bis del codice penale.

Le indagini, svolte dall’Arma sotto la costante ed attenta direzione della Procura della Repubblica di Larino, avevano permesso infatti di individuare il soggetto quale autore materiale di una violenta aggressione perpetrata lo scorso 23 agosto nel sottopasso della stazione ferroviaria di Petacciato. Nella circostanza l’uomo aveva avvicinato una 51enne del luogo e, dopo averla colpita al volto con un pugno, le aveva afferrato con forza le braccia spingendola a terra, palpeggiandola e tentando altresì di congiungersi carnalmente con lei, venendo però fortunatamente indotto alla fuga dalla risoluta reazione della donna.

Le indagini avevano inoltre permesso di deferire in stato di libertà un autista di linea 47enne per omissione di soccorso, ai sensi dell’articolo 593 del codice penale, poiché pur assistendo di persona all’evento delittuoso non era intervenuto per interrompere l’aggressione ed aveva anche omesso successivamente di soccorrere la vittima.

I militari dell’Arma di Petacciato pertanto, coadiuvati in fase esecutiva da quelli della Stazione Carabinieri di Torino del Sangro, rintracciavano in quel centro e traevano in arresto il 23enne nigeriano che, previa notifica del provvedimento e svolgimento degli adempimenti del caso, veniva tradotto presso la casa circondariale di Foggia, per ivi permanere in regime detentivo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante di Larino.

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Continua quindi incessante, nell’ambito delle più ampie e mirate direttive del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, l’attività di controllo del territorio da parte dei militari della Compagnia di Termoli, finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati con particolare riferimento a quelli di maggiore allarme sociale – tra i quali rientrano a pieno titolo quelli per cui si procede nel caso di specie poiché commessi in danno delle cc.dd. “fasce deboli” – al fine di fornire la massima sicurezza reale possibile ai cittadini ed una sempre maggiore percezione della stessa. 

È stato catturato, arrestato e portato in carcere, anche l’autore delle violente rapine compiute nelle ultime settimane in zona stazione.

Si tratta di E.K., 31enne nigeriano, pluripregiudicato per reati relativi a spaccio di stupefacenti, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, maltrattamenti in famiglia e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, peraltro conosciuto dalla giustizia con diversi alias.

L’uomo era già stato denunciato per la rapina compiuta con una donna – sua moglie, poi arrestata – il 2 settembre, e ancora prima – il 26 agosto – sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Ferrara, nonché a foglio di via obbligatorio emesso nell’aprile dello scorso anno. Nulla è servito a farlo desistere.

All’uomo, come detto, sono state contestate quattro rapine commesse nella zona della stazione ferroviaria dove, negli ultimi tempi, gli investigatori della Squadra mobile avevano registrato alcune violente aggressioni a scopo di rapina, tutte commesse con il medesimo modus operandi da un uomo e da una donna di origine nigeriana. Quest’ultima si occupava di adescare con una scusa la vittima che successivamente veniva aggredita e derubata dal partner.

Il primo colpo. Le descrizioni dei due malviventi fornite dalle vittime combaciavano in tutti gli episodi, fin dalla prima rapina commessa il 26 agosto ai danni di un ragazzo pakistano in via del Lavoro al quale era stato sottratto il telefono cellulare e la somma di 250 euro: il rapinatore era stato individuato dagli uomini della Mobile e denunciato sulla base del pieno riconoscimento della vittima.

La rapina con la moglie. All’una di notte del 5 settembre scorso l’intervento tempestivo e provvidenziale della volante in via del Lavoro ha consentito di arrestare nella flagranza di reato E.P.I., moglie e partner in crime del 31enne. La vittima, con evidenti segni di percosse al volto, una palese abrasione corneale in entrambi gli occhi e la maglia strappata all’altezza della spalla sinistra, ha raccontato di essere stato rapinato poco dopo la mezzanotte da una donna e un uomo all’interno di un’area boschiva adiacente il parcheggio di via del Lavoro. Proprio mentre raccontava l’accaduto ai poliziotti, una Volante ha notato una donna, perfettamente corrispondente alla descrizione della malvivente, che si apprestava ad attraversare rapidamente la carreggiata che porta da piazzale della stazione a piazzale Castellina. I poliziotti, insospettiti dall’atteggiamento del suo atteggiamento, la hanno avvicinata, intimandole più volte ad alta voce di fermarsi, fino a quando non sono riusciti a bloccarla. L’uomo la ha riconosciuta e poi dal suo giubbotto è caduto un telefono cellulare di colore nero: era proprio quello della vittima.

Rapina nei bagni della stazione. Presa la moglie/complice, lui stesso denunciato, E.K., non si è affatto dato per vinto e nel primo pomeriggio di mercoledì ha compiuto l’ennesima rapina, agendo questa volta nei bagni pubblici della stazione ferroviaria, rapinando un uomo che stava usufruendo dei servizi igienici. Alla richiesta del rapinatore, l’uomo ha risposto che aveva pochissimo denaro con sé, estraendo il portafogli dalla tasca dei pantaloni per fargli vedere che aveva effettivamente poco denaro e convincerlo a lasciarlo stare e ad andarsene, anche perché era molto spaventato per quello che stava accadendo. Quando la vittima ha tentato di aprire la porta del bagno per uscire, E.K. glielo ha impedito, colpendolo violentemente con un pugno al volto. Ne è scaturita una violenta colluttazione. Dopo essersi impossessato del portafoglio, il 31enne si è dato alla fuga uscendo dai bagni pubblici e facendo perdere le proprie tracce, inseguito inizialmente dalla vittima che poi ha dovuto desistere a causa del forte dolore che aveva alla gamba. L’uomo si recato al Posto Polfer della stazione per denunciare quanto accaduto. Gli uomini della Squadra Mobile lo hanno raggiunto all’ospedale di Cona per ricevere la denuncia e sottoporlo a riconoscimento fotografico: anche in questo caso è stato indicato come autore E.K..

L’ultima aggressione. Nella tarda serata della stessa giornata di mercoledì, in via Ticchioni, è andata in scena la sua ennesima rapina, l’ultima per fortuna: dopo aver affiancato un’autovettura che procedeva a bassa velocità, ha gettato la bici in terra per bloccare l’auto ed è salito improvvisamente sulla stessa, minacciando l’autista, strattonandolo violentemente e impossessandosi del portafoglio, contenente 230 euro, che la vittima aveva tentato di nascondere sotto il tappetino lato conducente. Subito dopo il 31enne si è dato alla fuga in direzione della stazione.

Grazie ai numerosi elementi investigativi raccolti nei suoi confronti e vista la gravità dei reati commessi in un ristretto periodo temporale, nonché il pericolo che l’uomo potesse fuggire per non essere rintracciato sfruttando la sua condizione di senza fissa dimora, è stato eseguito nei suoi confronti il fermo di indiziato di delitto. Il pm Ciro Alberto Savino ha disposto il suo accompagnamento in carcere.




4 pensieri su “Emergenza nigeriani: stupratori e rapinatori seriali, a caccia di italiani”

  1. Gli italiani s’attrezzassero, li prendessero a tocchi e li facessero sparire: terra nuda ce n’è tanta in giro.

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