Pensate un cartello che vieta l’ingresso, neanche agli immigrati in generale, ma solo ai clandestini, il putiferio che scatenerebbe nella sinistra al caviale:
Ristorante Tasca a Milano (corso di Porta Ticinese), insulta e discrimina le persone non vaccinate. Non sei vaccinato? Non puoi nemmeno entrare per un caffè al banco con realitivo vaffanculo. Da denuncia. https://t.co/kJWQdnGGHv pic.twitter.com/BbjFwcKUTl
— RadioSavana (@RadioSavana) July 28, 2021
Erwan Maze, 50 anni, è il titolare dell’osteria Tasca, in zona Ticinese, a Milano, convinto sostenitore del green pass, tanto da attaccare sulla vetrina del ristorante un cartello che lascia poco spazio all’immaginazione: “Tasca Covid Free. Sei vaccinato? Prego…puoi entrare. Non lo sei? Fottiti’. “Il messaggio è chiaro – dice Maze all’Adnkronos -. Se sei vaccinato vai dove ti pare, se non lo sei vai a casa e non rompi le palle gli altri. La sostanza è questa”. Con tanto di dito medio ben in vista sul cartello del “fottiti”. Era proprio necessario?
Quella di Maze è una provocazione “è vero – ammette – ma la gente almeno reagisce, il cartello resta lì”. Sui gruppi Facebook, soprattutto tra i sostenitori del no green pass e i no vax si è scatenato il finimondo, con utenti che hanno bollato il cartello dell’osteria Tasca come “inquietante” e “pericoloso”, dicendo che ricorda “i tempi più bui della storia recente” del continente. “Mi danno del nazista, dicono che devo morire e fallire – sottolinea Maze – da stamattina mi stanno tartassando di chiamate e messaggi”. Eppure, si chiede, in questa situazione sanitaria “prevale il singolo o la comunità? Credo che la comunità prevalga”.
Critiche non ne teme: “Siamo in una democrazia – dice Maze – chi vuole commentare commenti pure chi non vuole non lo faccia”. E non teme neanche ripercussioni sulla propria attività: “La maggior parte dei clienti sta mettendo like e dice che siamo bravi, degli altri non me ne frega niente. Ho 50 anni, sono stato vaccinato per tubercolosi, difterite, vaiolo, li ho fatti tutti, e adesso queste persone di 50 e 60 anni fanno i no vax. Fanno ridere, anche loro sono tutti vaccinati, ma di che parliamo? E’ un’assurdità”.
Siamo in democrazia, ma se qualcuno vietasse l’ingresso ai ‘ricchioni’ non la fareste più finita. E rimanendo in campo sanitario, non la fareste più finita anche se qualcuno vietasse l’ingresso ai sieropositivi, parlereste di ‘discriminazione’.
Liberissimo di farlo. Così come un altro esercente è liberissimo di non chiedere il Green Pass.
Io fossi titolare di un negozio metterei esposto “vietato l’ingresso agli africani”, e sarebbe un mio diritto farlo, perché il negozio è casa mia e faccio entrare chi dico io.
“Io fossi titolare di un negozio metterei esposto “vietato l’ingresso agli africani”, e sarebbe un mio diritto farlo, perché il negozio è casa mia e faccio entrare chi dico io.”
In quel caso la parete del tuo negozio diverebbe il muro del pianto di sinistri, accoglioni, punkabbestia, sardine e altre amenità varie.
Nonché meta di pellegrinaggio di vari giornalisti prezzolati che vogliono intervistare l’uomo più cattivo d’Italia.