Milano, e tutta la Lombardia, in zona rossa. Ma non per i musulmani che possono accalcarsi nelle moschee abusive.
È vietato uscire di casa tranne per lavoro o salute. Le scuole sono chiuse e sono chiusi ristoranti, bar e quasi tutti gli esercizi commerciali. Non le moschee, nonostante l’islam non sia una religione riconosciuta dallo Stato italiano.
Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale di Milano della Lega, e Stefano Pavesi, consigliere leghista del Municipio 8, denunciano quanto avviene davanti alle moschee ‘milanesi’. Lì il divieto di assembramenti non esiste.
I due esponenti leghisti hanno denunciato quanto accade in via Sabatino Lopez, periferia nord-ovest di Milano, tra Bovisasca e Quarto Oggiaro. “Forse ci è sfuggito qualcosa, ma via Lopez, e precisamente l’area attorno alla moschea abusiva all’interno dell’ex panetteria, non è zona rossa come il resto della città? A giudicare dagli assembramenti di musulmani sui marciapiedi sembrerebbe di no”, sottolineano i due leghisti.
“È assurdo è inconcepibile che il Comune non faccia rispettare le leggi, in questo caso quella regionale sui luoghi di culto, a maggior ragione in una situazione di pandemia come quella che stiamo attraversando”, spiega Silvia Sardone, che poi si domanda: “Perché i musulmani sono liberi di radunarsi violando palesemente le norme anti-covid mentre cittadini e commercianti devono rimanere in casa o tenere chiusi i propri locali con evidenti danni sociali ed economici?”.
“Questa moschea è abusiva e va chiusa: il sindaco Sala si faccia sentire, mandi la polizia locale a fare un’ispezione e poi proceda di conseguenza. Per cominciare basterebbe anche intervenire il venerdì, giorno di preghiera, per sanzionare tutti coloro che non rispettano le regole, a partire dal distanziamento sociale”.
Stefano Pavesi è strenuamente impegnato sul territorio per combattere qualunque irregolarità ma “il Comune di Milano e il Municipio 8 a guida Pd dormono sonni pesanti”. Sono già state inviate numerose segnalazioni sulla situazione di via Lopez “ma in cambio abbiamo ricevuto silenzio totale, segno dell’evidente mancanza di volontà politica di risolvere i problemi posto”. Le periferie più esterne di Milano sono sempre più sole, quasi dimenticate dall’amministrazione centrale. Stefano Pavesi, però, ha promesso alla sua comunità il massimo impegno per la risoluzione: “Andremo avanti a tenere alta l’attenzione, al fianco dei cittadini esasperati da questa situazione. Basta coi due pesi e le due misure: i milanesi non possono sempre essere penalizzati rispetto agli extracomunitari”.
Col sindaco che avete meritereste un bombardamento a tappeto, andate in culo massa di akkoglioni!!!!