Altri senatori verso la fuga:
“Il voto su Rousseau? Non ho partecipato. Si è trattato di una votazione istituita in totale spregio di qualunque regola democratica, di confronto, di condivisione. In spregio dello statuto, che prevede una linea politica fatta dal capo politico, sentiti i capigruppo, che a loro volta dovrebbero sentire i gruppi di riferimento”. Interpellato dall’Adnkronos, non usa mezzi termini Emanuele Dessì, senatore del M5S e ‘luogotenente’ di Paola Taverna a Palazzo Madama, per commentare l’esito del voto su Rousseau che ha dato il via libera all’abolizione della regola dei due mandati per i consiglieri comunali e alle alleanze con i partiti sui territori.
“Ci siamo trovati in piena settimana di Ferragosto, periodo simbolo delle porcate politiche della Prima Repubblica, con un personaggio ormai alieno rispetto al M5S, il signor Casaleggio, che si inventa una votazione sentendo esclusivamente Crimi, il quale solo formalmente è capo politico (doveva essere reggente per 30 giorni…)”, attacca il parlamentare, che poi precisa: “Nessuno se la prende con Crimi perché sta lì, ma ci vorrebbe un minimo di legittimazione per dettare la linea politica”.
“Sul secondo mandato ho fatto spesso una battaglia dicendo da sempre, da quando ne parlavo con Gianroberto, che secondo me il mandato in consiglio comunale è una scuola, non può essere considerato un vero e proprio mandato. Il tema delle alleanze doveva essere discusso agli Stati generali e invece viene risolto con una domandina, come se le alleanze nei comuni si facessero schioccando le dita…”.
“Insomma”, chiosa il senatore pentastellato, “è una votazione che Casaleggio si è fatto da solo, forse per affermare – visto che non glielo riconosce più nessuno, io per primo – che esiste. E siccome per me non esiste e quella piattaforma non serve più a niente, io non ci voto”.

Werner non sono quella che di solito difende salvini, anzi se c’è da biasimarlo non mi metto i guanti di seta, ma è una persona come tuti noi, con dei difetti. Non vi ho mai nascosto le mie debolezze qua, ne abbiamo tutti, ma io delle mie non mi vergogno, una persona è vera quando ha dei cedimenti, dei dubbi e li esprime, momenti di sconforto e perplessità. Al ministro leghista piace bere ogni tanto e in quell’occasione non ha fatto nulla di male perché non era a palazzo Chigi, era in un locale pubblico in un momento di relax e sappiamo che non è uno ingessato. Altri, pensando di fargli cosa gradita, hanno suonato l’inno. Mi pare tu ti riferisca a questo. Era un suono festoso in un occasione lieta, non vedo ne scherno ne offese alla bandiera. Non è forse peggio quando viene suonato per sottolineare la presenza di mattarella? Eccome! Lì mi ribolle il sangue!
Ieri il mio sentiment Anarchico era alle stelle? Ho biasimato gli uomini di destra, non la destra a livello di ideologia e la rabbia continuerà se non usciranno allo scoperto per contestare l’attuale dittatura e il loro operato. Anzi ti dirò di più, voglio lasciare un messaggio sulla segreteria telefonica di Roma e contattare personalmente quelli di Genova. Ho sempre aspettato una manifestazione spontanea ma vedo che non hanno intenzione di fare assolutamente niente, la sede genovese è chiusa da prima dell’epidemia o presunta tale, ormai ho dubbi su tutto. Tutto!
L’unica certezza assoluta è che non voglio questo governo. Questa non vacillerá mai!