
L’auto guidata da Grillo, in cui la notte del 7 dicembre 1981 avvenne l’incidente in cui morì una famiglia con un bambino di 9 anni.
Il veicolo si era schiantato sulle rocce della montagna dopo essere scivolato verso il basso per quasi 150 metri all’inizio della via del Sale. Nell’incidente erano morti Renzo Giberti, 45 anni, ex calciatore del Genoa, sua moglie Rossana Quartapelle, 33, e il figlioletto Francesco, di soli 9 anni. La famiglia si trovava in macchina con Grillo – con quest’ultimo alla guida della vettura – diretta a Baita 2000. La Chevrolet era scivolata sul ghiaccio. Grillo era stato l’unico a salvarsi, lanciandosi fuori dall’abitacolo. Il fondatore dei Cinquestelle venne venne assolto in primo grado dal tribunale di Cuneo e condannato in Appello nel 1985 a 14 mesi con la condizionale, condanna confermata in Cassazione tre anni dopo. Mai scontati.
I Grillo hanno un bel rapporto con la magistratura, evidentemente.
«Quello non è un trofeo, sono morte alcune persone – spiega il sindaco nella lettera – eppure la gente si ferma e in quel punto della strada così stretto, c’è sempre il rischio che qualcuno possa farsi male». Da qui la decisione di «contattare Beppe Grillo per chiedergli di rimuovere quei rottami, credo che ormai sia anche suo interesse – ha proseguito il sindaco – Dopo quarant’anni non c’è ragione perché quell’auto resti lì, quindi cerchiamo di trovare una soluzione per rimuoverla». Secondo Riberi spetterebbe proprio al comico genovese sostenere le spese della rimozione. «Andranno segate qui sul posto e poi trasportate sulla strada a pezzi – conclude – Ora devo capire come muovermi, contatterò la segreteria di Grillo».
