Ha ammesso davanti al gip di Terni di avere ceduto per 15 euro mezza boccetta di metadone con acqua ai due ragazzi poi morti Aldo Maria Romboli, 41 anni, sottoposto a fermo con l’accusa di morte come conseguenza di altro delitto.
Lo ha fatto – secondo quanto apprende l’ANSA – nel corso dell’udienza di convalida.
Secondo la ricostruzione fornita dall’uomo nell’interrogatorio che si è svolto nel carcere di Terni, i due ragazzi hanno quindi assunto insieme il metadone. Lo hanno fatto in un parco vicino a casa di uno dei due.
In base a quanto sta emergendo dalle indagini e confermato dallo stesso Romboli non sarebbe stata la prima volta che l’uomo cedeva metadone ai ragazzi, di 15 e 16 anni poi morti nel sonno nelle loro case.
L’interrogatorio davanti al gip è durato circa un’ora. La procura di Terni ha chiesto la convalida del fermo mentre il difensore di Romboli, l’avvocato Massimo Carignani, non ha avanzato alcuna istanza. Il suo assistito – ha riferito il legale – è “distrutto”.
Il problema principale dello spaccio sono le migliaia di spacciatori africani che in questi anni sono stati vomitati in Italia dalle Ong. Uno degli effetti drammatici è stato l’avere fatto collassare il costo di una dose, aprendo così il mercato a consumatori sempre più giovani.
Ma non è il solo problema. Di fondo c’è una cultura dello sballo che è pura disperazione di generazioni che non hanno una prospettiva ideale. Perché questa prospettiva è stata portata via dalla non cultura della sinistra post-moderna.
Hanno tolto ai ragazzi l’idea che ci sia qualcosa per cui sia degno morire. E quando fai questo, c’è il vuoto. E il vuoto lo riempie la speranza artificiale.
Viviamo in una società dove i padroni del discorso diffondono divertimento come se non ci fosse un domani, perché non c’è un domani. Il divertimento, quando è privo di sostanza, diventa anestetico. Serve ad anestetizzare le menti perché le menti non pensino a quello che sta accadendo.
Dobbiamo restituire il futuro. Ma per farlo, prima dobbiamo abbattere il presente. Che non è solo questione di un governo di ladri e criminali, è qualcosa di molto più profondo. E’ tutto un sistema corrotto di potere che pervade la società: tabula rasa.
Ma per fare questo, per un vero cambiamento, serve una ‘crisi’ che induca il sistema al collasso. Perché la rivoluzione non è un pranzo di gala.
Intanto, però, sarebbe già importante applicare il metodo duterte: gli spacciatori si eliminano.

Quanto scritto nell’articolo è condivisibile. Vi è , però, un aspetto del problema che nessuno coglie. Il male viene dall’alto ed è ideologico. L’ideologia dei diritti umani è a fondamento delle nostre istituzioni, con conseguenze deleterie su tutti gli ambiti sociali. Una delle conseguenze di questa ideologia è l’impunità per tutti i reati commessi in uno stato di indigenza. Gli spacciatori sono indigenti, quindi sono impuniti. Rimarranno tali fino a quando non ci libereremo di questa Costituzione. Il tema dell’impunità è trattato nello scritto: dirittiumani.net/la-punizione-del-delinquente
vabè sticazzi, due coglioni di meno