
Nessun sintomo durante il viaggio di ritorno dal suo paese di origine, e neanche al suo arrivo nel Padovano. Due giorni dopo, però, ecco la febbre. E sia il tampone che il test sierologico ufficializzano la diagnosi: positiva al Coronavirus. Con tutte le conseguenze del caso: protagonista della vicenda una donna moldava residente a Tribano.
Tutto ha avuto inizio nella nottata tra domenica 28 e lunedì 29 giugno, e ha portato all’isolamento fiduciario delle dieci connazionali che convivono regolarmente con lei in un appartamento. E non è l’unica misura presa: dato che le suddette signore lavorano tutte come operaie in un’azienda agricola della zona il titolare ha provveduto a sanificare gli ambienti della sede di Conselve. Ora le conviventi verranno a loro volta sottoposte a tampone e test sierologico per accertare l’eventuale positività, e in ogni caso dovranno rimanere chiuse in casa fino al termine della quarantena.
In dieci in un appartamento. Finirà molto male. E queste sono moldave. I bangla nello stesso spazio vivono in venti. E li stanno anche ‘regolarizzando’.
Dobbiamo andarli a prendere.
La beffa e’ che il coronavirus non uccide abbastanza, né gli immigrati che lo i cubano e lo diffondono ne’ gli Italiani che li sfruttano. Se le badanti infette non riescono ad ammazzare neanche i vecchi, dato che questo supposto virus non ha mai ammazzato nessuno, come possiamo aver fiducia in una seconda ondata distruttiva e devastante da ottobre? Temo non succederà nulla..
PUTTANE MERDOSE FATE PIÙ SKIFO DELLA MERDA DEI NEGRI