Il presidente turco Erdogan ha aperto le frontiere e organizzato l’invasione, trasportando migliaia di clandestini alla frontiera greca con bus e treni. Fornendo ai clandestini gommoni per raggiungere le isole greche davanti all’Anatolia.
Ieri violenti scontri tra la polizia greca e i clandestini armati provenienti dalla Turchia che volevano forzare il confine. A Lesbo, i residenti hanno incendiato un centro di accoglienza dell’Unhcr e pestato attivisti delle ong.
Il popolo greco è stremato da un’immigrazione che è da anni un’invasione. Alcuni agricoltori si sono riversati sul confine con i trattori per bloccare gli immigrati a Evros:
#Breaking #Greek farmers ready to block immigrants in #Evros
#GreeceUnderAttack #IStandWithGreece pic.twitter.com/6vbU2cfPZv— Andreas Mountzouroulias (@andreasmoun) March 1, 2020
Quello che dici è giusto, tuttavia dovevano reagire sin da subito, quando la politica affossava la loro economia, quando hanno visto che l’europa unita era una trappola. Subendo tutte le angherie i loro governanti hanno inteso di avere a che fare con dei deboli. Esattamente quello che è accaduto a noi. Abbiamo dato ai porci criminali la certezza che sopporteremo qualsiasi sopruso. Ora anche se improvvisamente si ribellano hanno già in casa un numero consistente di stranieri che all’occorrenza si schiererà coi politici e con i miserabili che spingono alle porte per entrare.