Le Sardine vomitano odio contro Meloni: “Malata da rinchiudere in manicomio”

Vox
Condividi!

E’ bastato proporre l’utilizzo del 5×1000 per il rimpatrio dei clandestini – attualmente molti di questi soldi vanno ad ong come quella di Strada – per scatenare l’odio nei banchi di sardine.

VERIFICA LA NOTIZIA

Origine dell’odio un posto nel gruppo Facebook L’Arcipelago delle Sardine. Nel post si attacca con parole violente l’emendamento rimpatri di Giorgia Meloni proposto in data 22 novembre sul suo profilo Facebook.

Il gruppo Facebook L’arcipelago delle Sardine si presenta già di per sé in modo tipicamente sinistro: “C’è un gran movimento per cambiare l’Italia, per renderla più giusta, più sostenibile, più sviluppata e più libera lasciandoci alle spalle la stagione del fasciopulismo sovranista. Teniamoci stretti come le sardine!“. Siete al governo, geni.

Ma, restando al tema, il post è seguito da una sequela di commenti odiosi e volgari contro Meloni. Di quelli che, se presenti in un gruppo sovranista, porterebbe all’immediata rimozione da parte di Facebook:

Vox

Ma attenzione. E’ già nel post ufficiale del movimento che si vomita odio contro Meloni, definendo la sua posizione politica ‘malata’ e ‘oscena’:

Siete minoranza. E la minoranza è naturalmente malata.




7 pensieri su “Le Sardine vomitano odio contro Meloni: “Malata da rinchiudere in manicomio””

  1. Leonardo Cecchi, collaboratore di HuffPost e Espresso…
    Sostenere che la “giungla” che lui auspica sia la giusta soluzione per evitare la “barbarie medioevale” di uno stato etnico che abbia il diritto di difendersi è profondamente antisemita. Io lo denuncerei alla Segre.

    1. Ah, oggi ho imparato che le persone di buco vengono prima delle persone di scimitarra nella scala dell’oppressione. Quindi il mio sogno di conversione e lanci dai tetti è momentaneamente accantonato. Ho dedotto la classifica dal fatto che in Inghilterra (sempre avantissimo) hanno praticamente applicato una specie di DASPO ai musulmani che protestano di fronte alle scuole che hanno nel programma insegnamenti relativi alla “cultura” LGBTQP+.

I commenti sono chiusi.