La Cirinna vuole le “Quote arcobaleno”: 1/3 di candidati gay

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L’ultima geniale idea di Monica Cirinnà, dopo togliere i bambini ai genitori per darli ai gay, vuole le ‘quote arcobaleno’.

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“Se ci fosse la lobby gay, avremmo già il matrimonio egualitario, avremmo le adozioni per tutti, avremmo la legge contro l’omofobia. Se esistesse davvero questa pericolosa lobby gay, noi saremmo un Paese civilissimo con leggi uguali per tutti e non staremmo a pregare nelle giunte o nei governi di avere la parità 50% uomini e 50% donne, dovremmo dire un terzo, un terzo e un terzo. Un terzo uomini, un terzo donne, un terzo comunità Lgbt. Ma siamo ancora a carissimo amico…”. E la quota ‘Lgbt’ come la suddividi, Monica?

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“Dopo un anno di governo gialloverde, anzi io lo chiamerei giallonero… Noi dobbiamo ripartire da noi, dalle nostre radici e dai nostri valori”. Ma non solo l’ex premier: nel mirino della Cirinnà è finito anche Romano Prodi, che recentemente ha accusato la sinistra di difendere i gay e non gli operai. “Mi dispiace abbia fatto quello ‘scivolone’, ma ha una certa età ed è rimasto indietro. Ma noi abbiamo giovani e guardiamo avanti e guardiamo al futuro”, la risposta della senatrice. Infine è stato trattato anche il tema della gestazione per altri, insultando chi si batte contro l’utero in affitto: “È un tema divisivo: ci sono femministe con la clava e quelle più avanzate e moderne”. A suo giudizio tale questione in Italia “si è cominciata a trattare per demolirla dalla legge delle unioni civili e per togliere la possibilità anche dell’adozione del livello infimo”. Il tutto accusando “i cattolici più oltranzisti e le femministe più oltranziste”.

Ve lo sareste mai immaginato di rimpiangere Prodi?




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