Che il primo partito oggi nel Paese possa restare fuori dalla formazione del Governo, magari per tutta la durata della legislatura, sarebbe semplicemente e a dir poco incongruo. Sulla soluzione della crisi, condivisibile e razionale l’analisi di @pbecchi. https://t.co/TfCfjDwfWG
— GinevraCerrinaFeroni (@GCerrinaFeroni) August 25, 2019
OK, ma Becchi non è più l’ideologo dei grillini da tempo.
Qui conta molto di più Zingaretti che si sta dimostrando abilissimo nel rendere inaccettabile ai grillini un patto.
La proposta di Fico premier deve aver fatto venire i sorci verdi a Di Maio.
Se Casaleggio jr non fosse il coglione che si sta dimostrando essere (a differenza del padre abile stratega), non aspetterebbe l’ultimo momento a troncare col PD e dire sì alla Lega. Invece Zingaretti li farà arrivare fino all’ultimo per poi guastare le trattative ad un passo dall’incontro con Mattarella, in modo che Di Maio potrà solo accettare le elezioni per non finire in ginocchio davanti a Salvini.
Di Maio, se sei furbo va’ adesso dal leader leghista, fa un accordo accettando che Tria, Trenta, Toninelli e Lezzi (e Conte) se ne vadano finalmente a fanculo come Salvini vuole e goditi la presidenza del consiglio che ti offre, perchè se aspetti martedì ad accettare il suo invito le condizioni saranno pesanti per voi grillini disperati che pur di non votare vendereste vostra madre
Ma io Di Maio alla presidenza non lo voglio. Con le votazioni si dovrebbe esprimere parallelamente una preferenza per come strutturare il prossimo governo. Al limite alla presidenza mettiamo la Mussolini o a Meloni, Calderoli. Il bibitaro deve sparire.