Le Nazioni Unite hanno nominano in questi giorni nella commissione sui diritti delle donne l’Iran, che proprio nelle stesse ore ha condannato un’avvocato donna ad essere frustata, proprio per il suo ruolo per i diritti femminili: reali, non l’aborto.
La commissione Onu ha infatti nominato, il 13 marzo, la Repubblica islamica dell’Iran e la Nigeria nel «Working group» della 63esima sessione della commissione, che valuta le denunce sulle violazioni dei diritti delle donne.
Il giorno precedente l’avvocato dei diritti delle donne Nasrin Sotoudeh era stata condannata per «cospirazione contro il sistema» per aver invitato le donne a togliere il velo e ad altre «azioni immorali».
Del resto non è una novità, l’Arabia Saudita presiedette quella dei diritti umani.
“Liberare” le donne secondo i dettami del femminismo a voi che bene ha fatto?
Nessuno. Appunto. Chi se ne fotte.
E’ stato come mettere una volpe o una faina a difendere il pollaio.
All’ Onu devono essersi fumato il cervello (o forse no: dato che la stragrande maggioranza dei paesi membri sono governati da dittature, ovviamente le decisioni prese e le scelte fatte riflettono la composizione stessa dell’ ONU ).