Policlinico, visite gratuite per immigrati e clandestini: italiani esclusi

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Incredibile. A Napoli gli ospedali sono in molti casi più simili allo standard africano che quello europeo, ‘grazie’ ad un livello di organizzazione politica indecoroso, ma poi si curano gratis i clandestini. Mentre agli italiani si chiede il ticket.

Sabato 26 gennaio, dalle ore 9.30 alle 12.30, al Policlinico Federico II di Napoli (Via Pansini 5, edificio 10, secondo piano), saranno rese disponibili visite dermatologiche gratuite per chi proviene da un Paese non europeo. Non è nemmeno necessaria la prenotazione.

L’iniziativa fa parte del più ampio programma offerto dall’Ambulatorio di Dermatologia e Venereologia Etnica realizzato nell’ambito della UOC di Dermatologia Clinica del Policlinico federiciano, diretta da Mario Delfino.

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L’ambulatorio altamente specialistico – si legge – “supera le barriere culturali, linguistiche e cliniche e assicura visite ai migranti, con o senza permesso di soggiorno“. Con i soldi dei contribuenti è comodo ‘superare le barriere’. Fatevi pagare lo stipendio dai clandestini.

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“Abbiamo attivato un percorso facilitato, studiato per superare le barriere cliniche, linguistiche e culturali che spesso impediscono a chi viene dai Paesi extracomunitari di accedere alle terapie necessarie – spiega il professore Delfino – ovviamente, per la fruizione delle visite, sarà fondamentale la collaborazione degli enti coinvolti nella gestione delle politiche migratorie”.

“In questo modo – aggiunge Gabriella Fabbrocini, direttore della Scuola di specializzazione in Dermatovenereologia dell’AOU Federico II di Napoli – intendiamo dare una risposta concreta all’esigenza di assicurare il diritto alla salute e all’assistenza dignitosa anche ai pazienti stranieri, con o senza permesso di soggiorno”.

L’ambulatorio,dunque, si pone come presidio di prima accoglienza, con funzione di filtro e riconoscimento precoce del bisogno di cure ed è operativo lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.30 ed è possibile prenotare telefonicamente, di persona, via fax o via mail attraverso il servizio CUP dell’AOU Federico II.

Lanciamo un appello a chi è costretto a pagare il ticket: presentatevi in quell’orario all’ambulatorio, e chiedete di essere visitati, gratis e senza appuntamento. Se non lo fanno, chiamate i carabinieri e denunciateli per discriminazione etnica.




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