Salvini ha vinto: “Nessun arrivo da Malta, prima 200 via dall’Italia”
Scricchiola. Malta, infatti ha rifiutato.
Questa mattina, il governo maltese ha diramato una nota in cui ha aattaccato Matteo Salvini.
Esprimendo “sdegno e sorpresa per le false accuse del ministro dell’Interno” italiano sui mancati ricollocamenti volontari degli stranieri sbarcati in Europa, ma hanno anche intimato al governo italiano di “astenersi dal ripetere affermazioni infondate”.
La risposta di Salvini:
Nessuna lezione da #Malta, che per anni ha chiuso gli occhi e ha permesso che barchini e barconi si dirigessero verso l’Italia. La musica è cambiata, in Italia si arriva solo col permesso. Abbiamo già accolto anche TROPPO, che gli altri si sveglino. #portichiusi!🇮🇹 pic.twitter.com/OhtEG7HIsL
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 10, 2019
Visto che l’arrivo dei clandestini ‘maltesi’ è subordinato alla ricollocazione dei circa 200 clandestini che da agosto l’Italia aspetta siano effettivamente ricollocati:
Ora, come avevamo previsto, sta per diventare carta straccia.
“Diversi giorni prima di questo caso – fanno sapere dalla Valletta – Malta aveva coordinato la prima ridistribuzione volontaria interna all’Unione europea”. Il riferimento è al caso della nave Lifeline e all’accordo di spedire 50 immigrati in Italia. “Quando si è verificato il secondo caso (quello di Pozzallo, ndr) – continuano – Malta è stata la prima nazione a rispondere promettendo di accogliere dall’Italia, la stessa quota che l’Italia si era impegnata in precedenza ad accogliere”. Così, ha deciso di “rispettare le quote senza effettuare concretamente lo scambio”.
In realtà Malta ha sempre fatto finta di non vedere i barconi e spesso li ha riforniti e diretti verso l’Italia, per questo Salvini ha risposto: “La musica è cambiata, in Italia si arriva solo con il permesso, abbiamo già accolto anche troppo, che gli altri si sveglino”.
Di fatto, l’accordo è saltato. A meno che Conte non faccia fino in fondo lo scafista e violi i patti, prendendosi i clandestini di Malta se che gli altri (e Malta) si prendano i ‘nostri’. Ma a quel punto…