Il ladro moldavo ucciso da Fredy Pacini non si chiama Tonjoc, ma Mircea Vitalie. Questo perché in Moldavia, per un motivo che ci sfugge, è possibile scrivere sul passaporto il nome della moglie.

Si scopre così che non era incensurato in Italia ma un latitante, colpito da ordine di carcerazione della procura di Milano. A suo carico ci sono, infatti, numerosi precedenti, sempre per furto.
Quindi, doppiamente grazie Fredy. Come grazie gli hanno detto stasera a migliaia, a casa sua:
Dall’autopsia sul corpo di Vitalie è emerso che il moldavo è morto per uno choc emorragico mentre tentava di scappare. E’ stato raggiunto da due proiettili: uno l’ha colpito vicino a un ginocchio, mentre l’altro è andato più in alto, colpendolo al fianco (in questo caso non è presente il foro di uscita). Il secondo sparo potrebbe aver leso un’arteria, probabilmente la femorale, che ha causato un dissanguamento interno.
Tutto è bene quel che finisce bene. Peccato per il fuggitivo.
