Un debito che sfiora i 600mila euro, che praticamente sono mezzo fatturato della società, «che oggi resiste nonostante tutto, continuando a offrire servizi di foresteria ai richiedenti asilo, oltre che a studenti, privati e persone seguite dai servizi sociali».
A puntare il dito contro la Caleidos, cooperativa modenese in prima linea nella gestione dei migranti che arrivano in città e provincia, è la Hyma srl, la società che dal 2012 gestisce il palazzone di via delle Costellazioni 170 un tempo in mano ad Unimore. Un problema nato poco più di un anno fa e ora finito in Procura e al ministero degli Interni dopo due decreti ingiuntivi del Tribunale di Modena.
A illustrare la situazione è Pasquale Cordaro, legale rappresentante di Hyma: «Nel 2012 – spiega – la residenza universitaria è passata dalla gestione Unimore alla nostra, e da allora nelle nostre 178 camere abbiamo erogato servizi di foresteria a studenti, richiedenti asilo, servizi sociali, privati e aziende. Di conseguenza, in questi sei anni abbiamo pianificato investimenti importanti e ristrutturazioni, ma nel settembre 2017 la cooperativa Caleidos, uno dei nostri clienti più importanti, ha interrotto i pagamenti delle fatture».
Un problema che ha portato la società a rivolgersi al Tribunale, «che nel 2018 ha emesso due decreti ingiuntivi per una somma che metterebbe in ginocchio qualsiasi attività ricettiva». Decreti ai quali la cooperativa si è opposta, lasciando la struttura tre mesi fa: «Considerando interessi e spese legali – riprende Cordaro – siamo quasi a 600mila euro di debiti, una cifra che metterebbe in ginocchio qualsiasi attività e che è pari alla metà del nostro fatturato».
Ma come è stato possibile arrivare a una cifra del genere? «In alcuni momenti Caleidos è arrivata a occupare sette piani dell’edificio – spiega ancora l’amministratore di Hyma – con 200 migranti ospitati». E visto che la cifra richiesta non è mai arrivata, la società ha deciso di presentare un esposto in Procura, coinvolgendo anche il ministero «per le reiterate violazioni agli obblighi contrattualmente assunti dalla cooperativa».
Accuse a cui per ora Caleidos preferisce non replicare, mentre Hyma continua a offrire i servizi di sempre ai sedicenti profughi (circa 80 quelli attualmente ospitati, attraverso la comunità “L’Angolo”).
Attacca il commissario provinciale della Lega Stefano Bargi: “La situazione evidenziata dalla Hyma srl che ha in gestione lo stabile di via delle Costellazioni 170 è incresciosa. Avevamo già interrogato la Regione relativamente all’uso del immobile destinato inizialmente residenza universitaria e poi a dare ospitalità a sedicenti profughi e richiedenti asilo. Ma certo non pensavamo ci fosse dietro a questa gestione già discutibile un problema economico e finanziario di tale portata. Le cooperative che fanno business sulla gestione degli immigrati devono dimostrare responsabilità e comunque garantire pagamenti puntuali a chi fornisce loro servizi necessari. E nemmeno vale trincerarsi dietro i ritardi del pagamento delle prefetture che non sono una giustificazione sufficiente per mettere in difficoltà altre imprese a cascata – chiude Bargi -. Non possono essere i cittadini e gli imprenditori a farsi carico delle difficoltà di gestione di chi vuole fare dell’accoglienza il proprio business e già beneficia di fondi statali, strutture e agevolazioni di ogni genere’.