I primi islamici sbarcati in Sicilia fecero 4mila morti, in 1 giorno

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La Sicilia è l’unica zona d’Italia ad avere vissuto l’integrazione islamica di cui parlano i politici come la Boldrini.

I musulmani sbarcarono a capo Granitola, proprio dove oggi sbarcano i clandestini nei pressi di Mazara del Vallo, il 17 Giugno dell’827. Come oggi, provenivano dalla Tunisia. Dopo fu la conquista di Lilybeo, un tempo governata come questore da Cicerone, che divenne Marsala, “Porto di Allah”.
Entro l’841 tutta la Sicilia occidentale cadde, tra indicibili spargimenti di sangue sotto il controllo islamico. Successivamente ebbero inizio le operazioni militari sul fronte orientale dove tra i primi obiettivi vi fu Messina, attaccata soprattutto dal mare, che si arrese nell’843. Fondamentale per ottenere il controllo sull’Isola fu la conquista di Siracusa. La città subì un terribile assedio, durato oltre otto mesi, infatti i musulmani avevano soffocato il centro abitato grazie al blocco navale e gli abitanti furono costretti a cibarsi di cani e gatti; quando la situazione divenne ancora più tragica ci s’iniziò a cibarsi delle carni dei morti, tutto ciò naturalmente provocò lo scoppio di diverse epidemie.

Racconta il monaco Teodosio, che le persone furono costrette a mangiare erbe e ridurre le ossa degli animali in farina, usata poi per la panificazione: perché volevano resistere all’integrazione, razzisti. Siracusa alla fine cadde, era il 21 Maggio dell’879: quattromila siracusani vennero legati e poi sterminati in modo barbaro, all’islamica. Non meglio andò ai vivi: il resto della popolazione venne ridotta in schiavitù, una parte della quale sarà imprigionata (come il monaco Teodosio e il vescovo Teodoro). Taormina sarà invece conquistata nel 902, oltretutto il vescovo San Procopio, essendosi fermamente rifiutato di convertirsi all’Islam verrà massacrato senza ritegno. Gli ultimi focolai di resistenza cristiana vennero eliminati, ma solo all’apparenza, intorno al 964. Questa è stata l’integrazione dei primi musulmani arrivati in Italia coi barconi.

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Dunque, i musulmani ebbero un atteggiamento di grande ostilità nei confronti dei cristiani dell’isola.

Ma inutili furono gli sforzi dei musulmani di sradicare la fede di Cristo dalla Sicilia. Infatti molti abbracciarono l’Islam perché costretti o per paura di morire ma tantissimi si rifiuteranno di convertirsi, una parte dei quali andrà incontro al martirio. Anche se gli Arabi abolirono le diocesi, anche se le chiese furono trasformate in moschee – pensiamo per esempio a Palermo che all’epoca aveva 300mila abitanti e arrivò a contare ben 300 moschee – il Cristianesimo sopravvisse, fino alla liberazione, con la cacciata di chi voleva ‘integrare’.

L’integrazione non esiste. E’ sempre dominio di qualcuno su qualcun’altro. Oppure, in rari casi, è dominio dei pochi che rimangono puri sulla moltitudine che si meticcia e diventa suddita. A questo tipo di integrazione punta oggi qualcuno. Un’oligarchia che ci vuole sterminare attraverso l’integrazione.