Trascinata in Pakistan dalla famiglia, 23enne vuole tornare in Italia

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Queste vicende della pakistane che le famiglie riportano in Pakistan spiega molto del perché i pakistani siano in testa agli stupri etnici commessi in Europa, soprattutto in Inghilterra:

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Costretta a lasciare la scuola e a tornare in Pakistan con l’inganno perché il padre non voleva più che studiasse ma che sposasse un uomo scelto dalla famiglia.

Privata dei documenti, una 23enne pakistana si è rivolta con una lettera alla sua vecchia scuola, in provincia di Monza, per chiedere aiuto. “Vi prego, aiutatemi, il mio futuro è in Italia, mi hanno preso tutti i documenti e mi hanno lasciata qui – ha scritto – mio padre mi ha impedito di terminare la quarta superiore, so che una delle professoresse chiedeva che fine avessi fatto, poi mi hanno portata via”.

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Ma si, torna in Italia a terminare le elementari. Le chiamano risorse.

Ovviamente le pakistane stanno bene in Pakistan. Ma soprattutto i pakistani stanno bene in Pakistan: invece, loro portano le loro figlie a Islamabad, e poi vengono in Italia a chiedere asilo. Insomma, il Pakistan è un posto sicuro per le loro donne, ma non per loro.

Il problema è che i nostri governi precedenti li hanno assecondati ospitandoli in hotel. E stiamo ancora aspettando un decreto da quello attuale in cui si legga una semplice frase: non si accettano richieste di Asilo da chi proviene da Paesi non in guerre. Semplice, no? Pare di no.