Niente candidatura italiana a Olimpiadi, grazie a Dio

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Dopo mesi e mesi crolla il sogno dei palazzinari e del loro referente nello sport italiano, l’uomo delle piscine Malagò. L’Italia fortunatamente non presenterà la propria candidatura a tre alle Olimpiadi invernali del 2026.

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La decisione è stata resa nota dal governo, attraverso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, in commissione Istruzione al Senato: “Il governo non ritiene che una candidatura fatta cosi come è stata formulata possa avere ulteriore corso, quindi, la proposta non ha il sostegno del governo ed è morta qui”.

“Non intendo ribaltare la responsabilità sui sindaci – dice Giorgetti – ma ritengo che una cosa così seria ed importante richieda una condivisione, uno spirito che non ho rintracciato in questa fase. Sono prevalse forme di dubbio piuttosto che di sospetto. E’ una cosa che giudico negativamente, anche dal punto di vista personale”, aggiunge esprimendo rammarico per la mancata intesa.

“Con ognuno dei comitati promotori abbiamo approfondito aspetti di condivisione e abbiamo cercato di arrivare ad una conclusione con un minimo comun denominatore che desse soddisfazione a tutti. L’ho individuato e ho scritto una lettera con una bozza di protocollo di intesa che voleva essere una utile provocazione per formalizzare la posizione delle 3 città. La candidatura – ha spiegato – non è di una sola città ma deve fare capo a una unità di scopo a livello nazionale, con ampia possiblità di controllo e una partecipazione paritetica fra le tre città candidate senza che una prevalesse sull’altra e su questo si è innescato quanto avete sentito nelle scorse ore. Le tre città hanno risposto in qualche modo condividendo lo spirito della proposta del Coni, ma mantenendo le proprie perplessità”.

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Basta con questi circhi sportivi. Servono impianti sportivi che la gente possa vivere, non strutture per presunti atleti dopati costruite con i soldi dei contribuenti per fare guadagnare i soliti noti, depredare l’ambiente e fare la gioia delle solite multinazionali.

Prendiamo Torino. Ha organizzato le olimpiadi invernali pochi anni fa. Sono rimaste le palazzine olimpiche: occupate da immigrati stupratori e spacciatori subito dopo la fine dei giochi.

Purtroppo è possibile che Zaia e Fontana spingano per la candidatura congiunta Cortina-Milano, per cementificare ancora un po’ le loro regioni…