«Niente contributi al malato di Sla con 3 figli piccoli»

Vox
Condividi!
VERIFICA LA NOTIZIA

«Il caso della famiglia di Salorno mi ha colpito profondamente. Dal punto di vista umano io, come molti altri, sono molto dispiaciuto ma la legge in vigore non ci consente di dare una mano a questo padre malato di Sla attualmente ricoverato in una struttura per lungodegenti. Per i parametri fissati dalla norma il signor Micheletti dovrà pagare la retta piena (1580 euro ndr) e la famiglia, con tre bimbi piccoli, dovrà attingere dai propri risparmi».

Ecco la risposta del presidente del Comprensorio Oltradige Bassa Atesina Edmund Lanziner che si è interessato del caso sollevato da Barbara Faustin, che ha profondamente colpito l’opinione pubblica.

«Per il calcolo di un’eventuale agevolazione il Distretto tiene in considerazione anche il reddito e i risparmi dei parenti di primo grado, in questo caso i genitori del signor Micheletti. Tocca alla famiglia e a questi ultimi accollarsi i costi prima che intervenga la mano pubblica».

Vox

«Noi, come Comprensorio, o i Comuni per le rette delle case di riposo possiamo e dobbiamo intervenire solamente quando la famiglia interessata o i parenti non riescono, in base al reddito e al patrimonio, a coprire le spese. Nel resto d’Italia vengono presi in considerazione anche i redditi dei parenti che vanno oltre al primo grado».

Quindi. Se sei malato di SLA e hai tre figli, ma i tuoi genitori ottantenni in pensione hanno dei risparmi, ti arrangi. Se invece sei appena sceso dal barcone, finisci in hotel e ti pagano tutto: a te, ai tuoi figli e ai tuoi eventuali genitori che puoi chiamare in Italia in un secondo tempo. E che si beccherebbero anche la pensione sociale.

E se qualcuno non li fa sbarcare, per evitare che le poche risorse finiscano a loro invece che agli italiani malati di SLA, un magistrato di estrema sinistra ti indaga.

Ma che cazzo di Stato è questo? Uno Stato da rovesciare, non basta un nuovo governo: serve una rivoluzione. E’ tutto da rifare completamente, da rovesciare in nome del ‘prima gli italiani’, che va inserito come primo articolo di una nuova Costituzione nazionalista.