Salvini alza le pensioni minime: “Tagliando quelle sociali ai migranti”

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E’ ora di mettere in relazione diretta i privilegi degli immigrati e i mancati diritti dei pensionati italiani.

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“Già da quest’anno ci dovranno essere dei segnali concreti a prescindere dalla situazione economica internazionale su lavoro, tasse, pensioni ed Equitalia”.

“La manovra economica sarà in autunno – ha annunciato dopo aver donato il sangue all’Avis – quindi i provvedimenti economici dovranno entro quest’anno dare un segnale di inversione di tendenza, dovremmo almeno cominciare le riforme che ci siamo impegnati a fare”.

“Se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni – ha spiegato in una intervista in cui ha messo al suo porto il ministro Tria – avrebbero votato in modo diverso”.

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“Noi metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consenti di avviare la flat tax – ha assicurato – poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles”.

Poi la bomba. L’innalzamento delle pensioni minime (quelle molto al di sotto i 500 euro) verranno aumentate tagliando le pensioni sociali erogate agli immigrati che sono arrivati in Italia grazie ai ricongiungimenti familiari. E qui, Salvini dimostra di leggere Vox:

Inps smentisce il suo presidente: “Siamo noi che paghiamo pensioni a immigrati”

Si tratta di non italiani sopra i 65 anni che non hanno “mai pagato una lira di contributi” e che ad oggi ci costano oltre un miliardo di euro l’anno. “Stiamo cercando il modo di andare a tagliare quelli che sono sprechi evidenti per reinvestirli nelle pensioni più basse – ha continuato Salvini – anche il taglio delle pensioni d’oro sono soldi da risparmiare per andare a reinvestirli nelle pensioni più basse”.