Secondo Micalessin, ormai uno dei pochi giornalisti de il Giornale a non essere stato arruolato nella guerra santa contro Salvini, l’asse Orban-Kurz-Salvini avrebbe convinto la Merkel a chiudere il Mediterraneo per evitare liti sulla redistribuzione dei clandestini:
Sulla base di tutto ciò acquista consistenza l’ipotesi di un appoggio tedesco a quel piano per la difesa dei confini esterni che Kurz vorrebbe lanciare nel periodo di presidenza europea austriaca. Quel piano, come già anticipato dal premier austriaco, prevede la definizione di intese politiche tra l’Unione e i governi del Nord Africa, ovvero Tunisia e Libia, per consentire alle guardie europee di Frontex di operare direttamente sulle loro coste combattendo direttamente i trafficanti di uomini e bloccando le partenze dei barconi. Insomma vere e proprie azioni di contenimento avanzato, o addirittura respingimenti, a cui si affiancherebbe l’internamento in campi situati anch’essi sulle coste africane e controllati dalla stessa Frontex. Campi da cui partirebbero operazioni di «rimpatrio diretto» ai Paesi d’origine grazie ad accordi assunti non più dai singoli Stati, ma dalla stessa Unione europea. Fantapolitica? Forse sì, ma il piano è tutt’altro che nuovo. Quel che Kurz propone, e Salvini volentieri appoggerebbe, era stato già prospettato per la terza fase di Sophia, la missione navale europea che doveva combattere i trafficanti di uomini dentro le acque territoriali e sulle coste di Egitto Libia e Tunisia. Una missione che non è, invece, mai andata oltre l’addestramento della guardia costiera libica e il soccorso ai migranti.

Se aspettiamo la Ue siamo finiti. L’Italia prenda accordi diretti con la Libia. E se la Libia non è d’accordo faccia un blocco navale: altrimenti che cavolo le abbiamo a fare le navi della Marina, per traghettare clandestini?