Alta affluenza e lunghe code. Lo spoglio, ormai avanzato, dà il partito di Orban oltre i due terzi dei seggi in parlamento con quasi il 50% dei voti.
Un numero sufficiente a modificare la costituzione. Un trionfo.
A incalzare a distanza il Fidesz di Orban, si conferma Jobbik, il Movimento per un’Ungheria migliore, la formazione di ‘estrema destra’. Si conferma quindi un’Ungheria ‘allergica’ alla sinistra globalista.

Orbán ha puntato la sua campagna sul no ai migranti e ai diktat di Bruxelles. Ha anche accusato per nome tutti gli oppositori di essere agenti stranieri al servizio di un complotto dello speculatore apolide George Soros per islamizzare l´Europa facendola invadere dai profughi. “E dopo la vittoria mi occuperò di questi avversari e traditori dal punto di vista politico e legale”, ha detto il premier. Ora lo farà.
L’imponente vittoria di Orban, con un’affluenza molto alta rispetto alla norma, ne legittima le posizioni anti-invasione davanti ai burocrati Ue e allo speculatore Soros.
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