Pescara, la classe dove sono tutti Zingari

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In Italia le “classi speciali” per soli rom sono state ufficialmente abolite nel 1982.

Nella città abruzzese, la Scuola secondaria di I grado “Foscolo” ha 236 alunni iscritti, 51 di loro sono zingari rom (oltre il 20 per cento) una vera e propria invasione.

Una delle classi, la I E, era composta da 12 rom su 13. Il tredicesimo alunno era un immigrato. Al confronto, la I B aveva 24 alunni di cui tre rom: la IC quattro rom (tutti bocciati), la ID 18 alunni di cui sette rom.

Sempre nella I E si è verificato il maggior numero di bocciature, quattro su 13.

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La storia si ripete anche quest’anno. La I E è una classe monoetnica. Sebbene la composizione delle classi non risulti affissa in bacheca, risultano iscritti 12 o 13 alunni di cui due bulgari, un cinese e 9 o 10 rom (due dei quali ripetenti, provenienti dall’ex I E dell’anno scolastico passato).

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La dirigente scolastica ha difeso questa decisione definendola una “sperimentazione innovativa finalizzata a contrastare l’evasione scolastica degli alunni rom, e avallata dai loro stessi genitori”.

Nell’anno scolastico 2016/17, un cuckold etnico, il professor Andrea D’Emilio, aveva denunciato questa segregazione didattica al Miur, ai parassiti dell’Unar, all’Usp di Pescara e agli assessori comunale e regionale alla pubblica istruzione. Quest’anno ha rinnovato la denuncia al Miur e ha deciso, in assenza di risposte, di promuovere una petizione pubblica.

Secondo loro gli zingari dovrebbero stare nelle classi con i bambini italiani. Per distruggere il futuro dei vostri figli.

Insomma: da una parte chi vuole gli zingari ‘distribuiti’, dall’altra che li vuole ‘ghettizzati’. E poi ci siamo noi che proprio non li vogliamo in Italia. Ad esempio: perché i contribuenti italiani devono pagare le tasse che gli zingari non pagano perché poi loro usufruiscano di servizi come la scuola? E’ insensato.