Una coppia trentenne sposata solo 2 anni fa con una figlia piccola. Giovanni perde il lavoro e, in poco tempo la coppia si ritrova a vivere nei parcheggi di Bolzano, all’interno della propria auto.
In questi giorni poi, lei viene colpita da un’influenza che la obbliga a una sofferenza ancora maggiore. Ma, senza perdersi d’animo, Giovanni e Maria iniziano la ricerca senza sosta di un nuovo lavoro. E qui la macchiavellica macchina della burocrazia e l’ironia della sorte ci mette del suo.
Il lavoro infatti lo trovano, ma il titolare risponde loro che senza certificato di residenza quell’impiego non gli può essere assegnato. Siamo insomma alle tragicomiche. Ricordiamo che invece ai cosiddetti profughi la residenza e il documento di identità lo danno subito.
La coppia disperata si mette in contatto con numerose associazioni ed enti istituzionali. Ma, con grande stupore, si trova difronte a muri e a porte “sbattute in faccia”. “Semplicemente perché” viene detto “tutti i dormitori e tutte le risorse sono già destinate, per la maggior parte, agli immigrati e alla loro accoglienza!”.
«Giovanni e Maria si sono messi in contatto con noi» – spiega la responsabile dell’associazione di volontariato Solidarietà Nazionale, (satellite di Forza Nuova) da sempre impegnata nella raccolta e distribuzione di generi di prima necessità alle famiglie italiane in difficoltà. «Senza perdere altro tempo, – aggiunge – ci siamo attivati subito in una corsa solidaristica nei confronti di Giovanni e Maria e per cercare principalmente un alloggio il più possibile decoroso».
Per fortuna la bambina è stata portata in una struttura protetta dove i genitori possono vederla tutti i giorni.
L’associazione volontariato nazionale si è fatta carico per un primo intervento di assistenza diretta. Tutti i componenti infatti hanno donato una somma di denaro alla coppia garantendo pasti caldi e vestiti per coprirsi dal freddo.
Ma non è abbastanza. Per questo l’associazione tramite il nostro giornale chiede a tutte le persone di buona volontà di prendersi a cuore la situazione di Giovanni e Maria. A tal proposito, potete dare quindi un valido aiuto a Giovanni e Maria o scrivendo all’indirizzo Facebook https://www.facebook.com/Solidarietà-Nazionale-Alto-Adige-697085673663386/ o al numero di cellulare 349 5452417.
«Non è moralmente corretto che uno stato quale il nostro rinneghi aiuti di così primaria importanza ai suoi stessi cittadini per sostenere tutto questo business dell’accoglienza che, come ormai risulta chiaro, serve solo ad arricchire determinati soggetti o associazioni, quali le cooperative» – dichiara l’associazione.