Sessantamila euro. Trenta a testa. Tanto vogliono due zingare, secondo una istanza di risarcimento per la detenzione subita.
Si tratta di due zingare ‘residenti’ a Montebelluna, una 53enne e una 30enne, arrestate per furto nel 2012 e poi assolte in primo grado dal Tribunale di Belluno per mancanza di prove, dopo che avevano scontato 6 mesi di misura cautelare, un mese in carcere e cinque ai domiciliari. Zingare ai domiciliari. E vogliono anche 60 mila euro.
L’istanza è stata presentata in Corte d’Appello a Venezia dall’avv. Andrea Zambon. Il quale, fatti i conti, presenta il conto ai contribuenti. Ormai abituati a mantenere gli zingari.
Le due nomadi con regolare residenza (ossimoro) a Montebelluna erano state arrestate perché ritenute responsabili del furto di 180 euro nella canonica della parrocchia di Alano di Piave.

Intervenuti poco dopo, i carabinieri di Belluno riescono rapidamente a intercettare l’auto, facendo scattare le manette ai polsi delle due. Tradotte in carcere, dove successivamente verrà convalidato l’arresto, la 53enne e la 30enne finiscono a processo a Belluno ma vengono assolte, perché secondo il giudice macavano prove concrete del furto. E adesso vogliono anche essere risarcite.
