Maria Clara non parla e non cammina più da quando aveva 12 anni. Guarita da una leucemia ma entrata in coma con danni irreparabili al cervello. I sanitari all’epoca (era il ’74) la rimandarono a casa dalla famiglia: «Sopravviverà sì e no un paio di mesi», dissero. E invece no.
Ieri Maria Clara ha compiuto 55 anni. E ora rischia di rimanere senza cure, di essere di nuovo abbandonata. Perché in tutto il Lazio non c’è una struttura residenziale intensiva di livello R1 con assistenza medica h24 con posti liberi in grado di accoglierla. Nemmeno a Roma, nella Capitale, dove abita con i genitori ultraottantenni. E non è una questione locale, ma di politica nazionale.
Intanto ospitiamo in hotel oltre 200 mila fancazzisti. Per lei non c’è nemmeno un posto. Con i 4,5 miliardi di euro l’anno che spendiamo in hotel per profughi finti in fuga da guerre inesistenti, potremmo costruire tante strutture e ospitare tutte le Clara d’Italia. Gli anziani soli e bisognosi. I disabili. E dare loro assistenza. Questo farebbe un governo italiano, il nostro non lo è: è un coacervo di interessi mafiosi. Un tugurio politico.